USA: battaglia fra repubblicani e democratici per maggioranza alla Corte Suprema

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Di Alberto De Filippis
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Venti di guerra al congresso degli Stati Uniti. La bandiera a mezz’asta, di fronte alla Corte Suprema, indica il luogo dove hanno avuto inizio le

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Venti di guerra al congresso degli Stati Uniti. La bandiera a mezz’asta, di fronte alla Corte Suprema, indica il luogo dove hanno avuto inizio le ostilità. È qui che repubblicani e democratici hanno iniziato le grandi manovre per sostituire il giudice Antonin Scalia, morto sabato scorso a 79 anni.

Non è questione da poco, perché l’elezione del sostituto potrebbe cambiare gli equilibri dei nove togati facendo pendere l’ago della bilancia dalla parte dell’asinello o dell’elefantino.

Se Barack Obama propone un liberale, come ha peraltro fatto in due occasioni precedenti, la maggioranza sarà a favore dei progressisti. Sarebbe dunque invertita quella maggioranza conservatrice creata dal presidente George Bush.

I repubblicani sono pronti a fare le barricate perché questo non cambi. Vogliono infatti che sia il prossimo presidente fra 11 mesi e non un Obama a fine mandato, a fare questa nomina.

I democratici vogliono invece, un nome subito per mettersi al riparo da eventuali rischi post-elettorali. Obama ha detto che un nome lo farà, ma che vuole prendersi il tempo di decidere.

S’impone dunque un negoziato perché è il presidente che sceglie il candidato, ma è il congresso, dove dominano i repubblicani, che deve confermare o meno questa scelta.

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