Siria: nuove speranze per un popolo martoriato da cinque anni di guerra

Siria: nuove speranze per un popolo martoriato da cinque anni di guerra
Di Euronews
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Questo venerdì, a Monaco di Baviera, le potenze mondiali hanno trovato un accordo: le ostilità in Siria devono cessare entro una settimana

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Questo venerdì, a Monaco di Baviera, le potenze mondiali hanno trovato un accordo: le ostilità in Siria devono cessare entro una settimana. L’annuncio arriva mentre l’esercito siriano, sostenuto dai raid aerei russi, avanza verso Aleppo. Decine di migliaia di civili rischiano di rimanere intrappolati nella parte della città in mano ai ribelli. Il reportage di RAI 1 racconta della vita ad Aleppo, una città dove mancano acqua ed energia elettrica e dove le poche fabbriche che funzionano impiegano bambini. Gli uomini, infatti, o sono morti o stanno combattendo.

Le persone in fuga dalle città siriane si ammassano al confine con la Turchia, primo passaggio obbligatorio per chi vuole provare a raggiungere l’Europa. Ankara però ha chiuso le frontiere, nonostante gli appelli dell’Onu che teme una nuova, drammatica crisi umanitaria nei campi profughi. La Turchia ha già accolto 2,6 milioni di rifugiati e non sembra disposta ad ospitarne altri. A meno che l’Unione europea non decida di aiutarla economicamente, ma in modo sostanzioso. Nel reportage della TVE la situazione dell’ultimo campo profughi realizzato in territorio siriano al confine con la Turchia.

La Nato intanto ha annunciato nuovi pattugliamenti nel Mar Egeo per aiutare Turchia e Grecia a contrastare il traffico di rifugiati. Migliaia di persone sono morte lo scorso anno mentre cercavano di scappare dalla guerra. Tra loro molti bambini, come il piccolo Aylan. Nel reportage di France 3 dalla Turchia, il processo iniziato a Bodrum questa settimana che vede sul banco degli imputati i due trafficanti accusati della morte di 5 migranti, tra cui proprio Aylan.

Perspectives questa settimana si chiude con il reportage della RTS, la televisione della Svizzera francese, dedicato a un fotografo ventenne siriano che ritrae coppie di giovani sposi a Homs. Sullo sfondo le macerie di una città distrutta. A volte le foto possono rivelare tutta l’entità della devastazione. Ma una foto non è mai neutra.

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