Un ordigno destinato a un impiegato dell'aeroporto rilancia l'ipotesi attentato. Si parla di bomba al plastico, introdotta a bordo da un passeggero in sedia a rotelle
Una bomba destinata a un impiegato dell’aeroporto di Mogadiscio sembra consolidare l’ipotesi che vi fosse un ordigno anche all’origine dell’esplosione a bordo del volo, costretto martedì in Somalia a un atterraggio di emergenza.
Tre i morti provocati dalla bomba di venerdì, mentre – in assenza di rivendicazioni – crescono i sospetti nei confronti dei miliziani islamisti Al-Shabaab.
Wheelchair Passenger Suspected As Suicide Bomber In #Somalia Plane Explosion. #DaalloAirlineshttps://t.co/qHgJ0DGjQ3
— Brett Akagi (@bakagi) 5 Febbraio 2016
Citando personale coinvolto nelle indagini, fonti occidentali e statunitensi sostengono che a provocare la voragine, apertasi a bordo del volo Mogadiscio-Gibuti sia stato un ordigno al plastico. Gli investigatori sospettano che a introdurre la bomba a bordo sia stata l’unica vittima dell’incidente: un passeggero che ha approfittato del fatto di essere in sedia a rotelle, per aggirare i controlli.
Airline CEO: Explosive residue found in Somalia incident https://t.co/fxCZ3B05ANpic.twitter.com/mA5Z1J3NVr
— World News Tonight (@WNTonight) 4 Febbraio 2016
I vertici della compagnia aerea avevano parlato di “tracce di esplosivo” rinvenute a bordo, ma avevano invitato alla cautela a fatto presente l’ampio margine di errore del metodo utilizzato per i primissimi prelievi.