Una Camel Trek negli Emirati Arabi Uniti

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Di Euronews
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Abbiamo raggiunto la carovana di cammelli nel tardo pomeriggio, in pieno deserto, a metà tragitto, durante la loro sosta serale.

Dapprima abbiamo scorso i cammelli, a riposo, zampe posteriori legate e musi ancorati a sacchetti in plastica riempiti di sabbia, legati a mo’ di zavorra, in attesa della razione di acqua quotidiana.

Viene dato loro da bere solo la sera, affinchè la giornata siano piu’ leggeri. La guida mi confermerà piu’ tardi che un cammello puo’ viaggiare sino a tre settimane senza bere un sorso d’acqua

Superati I cammelli, poco distante, scorgiamo le tende.
In un’atmosfera tranquilla e rilassata la ventina di persone della carovana ci accolgono offrendoci del thè e la bevanda tradizionale, il Karak, thè con latte di cammello.

I componenti del gruppo sono stanchi ma eccitati dal viaggio che – dicono – li trasporta in un‘altra dimensione e fa scoprire loro il vero volto di questo paese, ben diverso dalla Dubai dei Mall e dello shopping.

Tutti hanno voluto partecipare a questa spedizione “sulle orme degli antenati”. E per esser pronti si sono allenati per un mese, imparando a prendersi cura del cammello che sarebbe stato il futuro compagno di viaggio. Un training fondamentale per la riuscita dell’impresa.

La Camel Trek è organizzata dallo Hamdan bin Mohammed Heritage Centre, organismo che vuole valorizzare e condividere la cultura e le tradizioni degli Emirati anche con i partecipanti di diverse nazionalità. Quest’anno i componenti del gruppo provengono da Oman, Malesia, India , Francia, Yemen .

Il momento culminante della serata avviene attorno al fuoco. Li’ si ascoltano le prodezze della giornata, come quella del ventenne Abdallah, Yemenita, che puo’ viaggiare in piedi sul cammello. Ascoltando in silenzio i loro racconti abbiamo condiviso la cena intorno alla brace ancora calda. La guida del gruppo, un rinomato esploratore Emiratino, Mohammed Bin Taryam, si occupa di servire le sole due donne del gruppo. In segno di rispetto. E’ la prima volta che due donne prendono parte alla spedizione.
Entrambe sono trattate con estrema cortesia da tutto il gruppo. Charlotte Sarrazin, che vive a Dubai da tre anni, confessa: “Mi sento più sicura qui che altrove”.
Rasheena Ahmed, Indiana e madre di due bambini, a Dubai da 16 anni, si è iscritta per essere sola con se stessa e raccogliere la sfida dei 10 giorni nel deserto.

Il più anziano è Mohammed Al Khalfani, 73 anni.
E ‘nato ben prima della fondazione degli Emirati Arabi Uniti nel 1971. Mi racconta dell’incontro con il leggendario Sceicco Mohammed bin Zayed, il padre della Federazione Emiratina.
“Ci incontravamo spesso, ci sedevamo sotto la stessa tenda. Lo Sheikh Zayed aveva l’abitudine di venire in sella al suo cavallo….”

La lunga spedizione riprende all’alba per concludere i 500 chilometri di viaggio.
Mentre li saluto, penso di partecipare anch’io alla prossima edizione.

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