Gli agricoltori ellenici minacciano il blocco sine die della frontiera con l’ex-Macedonia e la Bulgaria se il governo non ritira il progetto di
Gli agricoltori ellenici minacciano il blocco sine die della frontiera con l’ex-Macedonia e la Bulgaria se il governo non ritira il progetto di riforma delle pensioni imposto ad Atene dall’Unione Europea e dall’Fmi.
I sindacati ellenici denunciano che i tagli richiesti dai creditori internazionali, in aggiunta agli aumenti fiscali, ridurrebbero fino all’85%il reddito annuo per diverse categorie, in primis per gli agricoltori.
“I finanziatori chiedono una serie di riforme che sono la pietratombale per gli agricoltori” dice Mavroudis Minsioudis, uno dei partecipanti al blocco alla frontiera greco-macedone. “Non ci lasceremo seppellire nè da questo governo nè da nessun altro partito politico. Resteremo qui e andremo ovunque sia necessario per combattere. La protesta di oggi è soltanto un avvertimento di quel che siamo disposti a fare” ha spiegato.
La protesta era cominciata già il 20 gennaio scorso con il blocco dei traghetti. Il posto di frontiera di Promahona tra Grecia e Bulgaria ieri era completamente bloccato dai trattori. Quello verso l’Ex-Repubblica-Jugoslava di Macedonia (Fyrom) ha permesso finora il passaggio di autobus ed auto private. Difficilmente la protesta si fermerà prima dello sciopero generale indetto per giovedì.