Un negoziato russo-saudita sulla riduzione della produzione di petrolio si fa più concreto. Il ministro dell’energia russo Alexander Novak ha
Un negoziato russo-saudita sulla riduzione della produzione di petrolio si fa più concreto. Il ministro dell’energia russo Alexander Novak ha confermato che Mosca è pronta a partecipare a una riunione che l’Opec, cartello di cui non fa parte, sta cercando di organizzare con i produttori esterni, a febbraio.
L’Arabia Saudita vuole evitare di perdere quote di mercato a favore della Russia e contrastare la costosa produzione statunitense di scisto.
“La scintilla più importante quest’anno è un possibile calo della produzione non-Opec, quei produttori affrontano costi molto alti e con i prezzi attuali troppo bassi non possono mantenere l’attuale livello di produzione”, afferma Andrey Polischuk, esperto di petrolio e gas per la banca Raiffeisen.
A favore di un taglio della produzione per far salire i prezzi finora fra i membri dell’Opec si sono detti favorevoli Venezuela, Algeria ed Ecuador.
Anche la Russia non vuole perderci, dopo il 2015 record con una produzione di 10,7 milioni di barili al giorno, e quest’anno potrebbe aumentarla per proteggere l’economia finita in recessione anche a causa dei prezzi troppo bassi del petrolio.