L’artista dissidente cinese Ai Weiwei chiude la sua esposizione a Copenhagen per protestare contro la riforma sul diritto d’asilo adottata dal
L’artista dissidente cinese Ai Weiwei chiude la sua esposizione a Copenhagen per protestare contro la riforma sul diritto d’asilo adottata dal Parlamento danese.
Il testo appena approvato è oggetto di dure critiche da parte delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa e delle organizzazioni per il rispetto dei diritti umani. Prevede tra l’altro il sequestro dei beni dei rifugiati per finanziare il loro soggiorno in Danimarca e l’allungamento dei tempi per il ricongiungimento familiare da 1 a 3 anni.
“È una delle voci più autorevoli a livello globale. Usa la sua autorevolezza e mi pare un’ottima cosa” dice Jens Faurschou, proprietario della Fondazione che ospitava la mostra.
L’esposizione intitolata ‘Ruptures’ è stata inaugurata a marzo 2015 e avrebbbe dovuto chiudere a metà aprile. Per le sue posizioni critiche contro il governo cinese Ai Weiwei ha scontato 3 mesi di carcere nel 2011 e poi è stato privato per 4 anni del passaporto. Da alcuni mesi lavora alla realizzazione sull’isola di Lesbo di un memoriale per le vittime delle traversate nel Mediterraneo.
Ai Weiwei Closes Danish Exhibition Three Months Early In Protest Of New Refugee Law https://t.co/2zIXgiVQBmpic.twitter.com/2kQOCyoLff
— PAPER Magazine (@papermagazine) January 28, 2016
[RT] [AT]FactsGuide: People now-a-days pic.twitter.com/BAY4UqDTSC
— Ai WeiWei (english) (@aiww_en) 16 Gennaio 2016