OMS, il virus Zika si diffonde in maniera esplosiva. Allarme per le complicazioni dell'infezione

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Allarme in tutto il mondo per il virus Zika. Trasmesso da un particolare tipo di zanzare (Aedes Aegypti), è ormai diffuso in un’ampia parte

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Allarme in tutto il mondo per il virus Zika.

Trasmesso da un particolare tipo di zanzare (Aedes Aegypti), è ormai diffuso in un’ampia parte dell’America latina e dei Caraibi, e si sta diffondendo rapidamente nella regione. 23 i Paesi colpiti finora.

Sintomi

I sintomi più comuni sono febbre, congiuntivite, dolori articolari, eruzioni cutanee, secondo i centri statunitensiper il controllo e la prevenzione (CDC).

Secondo l’“Organizzazione Mondiale della Salute”:http://www.who.int/en/, Zika si estenderà con ogni probabilità a tutti i Paesi nelle Americhe, con le sole eccezioni di Cile e Canada, dove quel tipo di zanzara non è diffuso. La Direttrice dell’OMS Margaret Chan, ha convocato per il primo di febbraio a Ginevra una riunione urgente per affrontare il problema della diffusione di questa malattia. L’OMS potrebbe indire un avviso di pandemia e quindi attivare le procedure di emergenza internazionale, come è avvenuto nel 2014 per l’Ebola. La preoccupazione maggiore è relativa alla rapidità della diffusione.

Secondo i ricercatori brasiliani e della PAHO (Pan American Health Organization, la branca regionale dell’OMS), c‘è un’evidenza empirica crescente sul legame tra questo virus e la microcefalia, un disturbo neurologico a causa del quale i bambini nascono con cranio e cervello di dimensioni ridotte rispetto al normale.

Nel Brasile nord-orientale, la regione finora più colpita dal virus Zika, si è registrato un marcato incremento di casi di neonati con microcefalia.

Il Ministero della Salute brasiliano ha detto che il numero di casi sospetti di microcefalia nei neonati è cresciuto di 360 negli ultimi dieci giorni, quasi 4.000 4mila negli ultimi 12 mesi. La presidente della Repubblica Dilma Rousseff ha fatto sapere che 220 mila militari saranno impiegati nei prossimi giorni per visitare le famiglie e consegnare volantini informativi. Il tutto per sensibilizzare tre milioni di famiglie sulle profilassi d’igiene per ridurre i rischi del virus. Solo una persona su quattro sviluppa i sintomi, in caso di contagio da virus Zika. Per questo molti casi non vengono rilevati, e questo rende difficile stimare la dimensione effettiva del contagio nelle Americhe. Sempre in Brasile repellenti per zanzare saranno inoltre distribuiti gratuitamente alle 400 mila donne incinte del programma Bolsa Familia, destinato alle famiglie più povere, ed in vista del Carnevale, al via ufficialmente il 5 febbraio, si intensificano le ispezioni a Rio de Janeiro.

Paesi colpiti

Fino ad ora 21 Paesi e territori nella regione hanno denunciato casi di Zika, più del doppio rispetto a un mese fa, secondo le cifre riportate da un esperto del PAHO.

Dopo il Brasile, il Paese con il più alto numero di infezioni è la Colombia. Focolai di Zika sono stati segnalati anche in Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Panama, Paraguay, Porto Rico, Suriname e Venezuela, solo per citarne alcuni.

Finora il virus non è ancora giunto, o non è stato segnalato, negli Stati Uniti continentali. Nell’arcipelago delle Hawaii risulta invece un neonato con danni al cervello, la cui madre aveva contratto il virus in Brasile. In Europa, si segnalano casi sospetti in vari Paesi (tra gli altri Danimarca, Regno Unito e Italia), ma le autorità sottolineano l’assenza di ogni rischio di diffusione: non esiste la zanzara Aedes Aegypti e, anche se esistesse, la stagione invernale ne bloccherebbe la diffusione. Tutti i casi registrati erano di ritorno da viaggi in America latina.

Storia

Il virus fu identificato per la prima volta in Uganda nel 1947, e fino al 2014 era sconosciuto nelle Americhe. Si tratta di un virus molto simile a quello che causa malattie ben più note e debilitanti quali la febbre gialla e l’encefalite del Nilo occidentale. Circa 20 anni dopo il suo isolamento avvenuto in un macaco il primo contagio nell’uomo avviene nel 1968 in Nigeria. La presenza del virus causa la malattia nota con il nome di «Zika».

Trasmissione

Come già accennato, Zika viene trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti, che è anche il miglior veicolo per la febbre emorragica Dengue, la febbre gialla e la Chikungunya.

Le ricerche sugli effetti del virus Zika sulle donne e sui neonati sono in corso, e al momento si sa poco sulla possibile trasmissione dello Zika da una madre infetta al neonato. Contro questo virus non esiste alcun vaccino.

Diagnosi

I sintomi dello Zika, almeno nella fase iniziale, sono simili a quelli di Dengue e Chikungunya, infezioni trasmesse dalle stesse zanzare che trasmettono lo Zika. Per questo una diagnosi tempestiva è spesso molto difficile. Il metodo per ottenere una diagnosi certa è la ricerca dell’RNA virale nel sangue mediante la tecnica PCR.

Precauzioni per le gravidanze

Il Ministero della Salute colombiano ha esortato le donne a evitare di restare incinte, per almeno sei mesi, per evitare i rischi legati allo Zika.

La Giamaica, per finora non ha segnalato casi sul proprio territorio, ha invitato le donne a non restare incinte per i prossimi sei mesi, in alcuni casi fino a un anno. Le autorità di El Salvador dicono la stessa cosa, ma fino al 2018.

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L’OMS dice che le donne che prevedano di viaggiare nelle zone in cui è diffuso lo Zika devono consultare uno specialista prima del viaggio e subito dopo il ritorno.

Il virus si trasmette con il sangue, ma l’OMS dice che in un caso lo Zika è stato individuato anche nello sperma. È presto però per confermare che possa essere trasmesso anche per via sessuale, al momento non vi è alcuna conferma.

Le autorità sanitarie statunitensi, qualche settimana fa, avevano lanciato l’allerta alle donne incinte, invitandole a evitare viaggi in 14 Paesi dell’America latina e dei Caraibi.

Ecco una mappa con i Paesi più colpiti

WHO warns Zika to spread across Americas, spurring vaccine hunt via Reuters</a> <a href="https://t.co/R1ZMCu3NsG">https://t.co/R1ZMCu3NsG</a> <a href="https://t.co/dbq2qEyQOi">pic.twitter.com/dbq2qEyQOi</a></p>&mdash; InterAmericanSW (IASecurity) January 25, 2016

La PAHO dice che non ci sono strime attendibili sul numero di casi nella regione. In base ai rapporti emanati dai Paesi colpiti, si ritiene che ci siano almeno 60.000 casi sospetti di Zika, ma la cifra reale potrebbe anche essere largamente superiore.

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha pubblicato una guida tascabile su Dengue e Chikungunya.

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Fonti: Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), Pan American Health Organisation (PAHO), Centers for Disease and Control Prevention (CDC), Ministero della Salute colombiano, US Navy and Marine Corps Public Health Center (NMCPHC).

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