Berlino - Parigi: la moda probabile ed improbabile

Berlino - Parigi: la moda probabile ed improbabile
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Di Paolo Alberto Valenti
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Anche Berlino ha la sua settimana della moda che si presenta a scadenza biennale. E’ allora che il comparto accende i riflettori sugli stilisti

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Anche Berlino ha la sua settimana della moda che si presenta a scadenza biennale. E’ allora che il comparto accende i riflettori sugli stilisti mittleuropei come l’austriaca Lena Hoschek che declina una mandolinata solenne sulle invenzioni dell’inverno che verrà.

La sua collezione “Great Britain” rivela moderate assonanze con tessuti scozzesi, abiti dal taglio classico, stampe floreali di un autunno del nord tutto delicatamente femminile con quella delicatezza che in realtà è forza.

Hoschek aveva iniziato la carriera a 24 anni dopo un diploma alla prestigiosa scuola di design Saint Martins di Londra ed una collaborazione con la stilista Vivienne Westwood.

Il designer serbo Sasa Kovacevic ha presentato la sua moda uomo con una articolata varietà di uscite vagamente clownesche che alludono a tenute militari temperate da spunti underground con probabili suggestioni metropolitane post post moderne. Il che non significa una mancanza di precisione nella separazione fra il semplicissimo impianto dei capi e le complicate decorazioni. Sasa ha studiato moda a Belgrado e Berlino.

http://wwd.com/fashion-news/fashion-features/sadak-rtw-fall-2016-berlin-fashion-week-10320587/

Classico elegante ma anche sbarazzino lo stile del brand tedesco Marc Cain che sembra particolarmente adattabile al genere donna in carriera, ex donna carriera, single matura, alternativa attempata, non troppo femminile, non troppo sguaiata. Le uscite di questa collezione intitolata “Velvet Affairs” sono molto diverse fra loro ma veramente il denominatore comune è facilmente rintracciabile. Adeguati anche tutti gli accessori.

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Da Berlino a Parigi dove la moda maschile, dopo aver sperimentato tutte le possibili iperboli, si dedica adesso all’extra extra large. Siamo probabilmente in un campus con le creazioni targate Raf Simons ed anche qui c‘è un misto di nostalgia e di angoscia metropolitana. Di rango restano sostanzialmente i colori classici, tranquillizzanti, inossidabili, quasi gradevoli.Le lettere stampate sui golfini improbabili rimandano sempre alla dimensione universitaria.

Insistenti spunti di viola che con altri colori alludono agli altopiani mongoli sono fra i tocchi della giapponese Issey Miyake che ha presentato cosi’ il suo autunno inverno 2016-2017 al parigino Palais de Tokyo.Lo stilista Yusuke Takahashi è il moderatore dei toni, il ricercatore di soavità cromatiche che pure vengono da uno degli ambiti piu’ tragicamente impervi del pianeta. Viola e turchese dominano le sue creazioni fortemente strutturate e inconfondibili, a tratti anche belle.

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