La gestione del flusso di rifugiati è stata sul tavolo del Forum Economico di Davos. La Commissione Europea ha promesso una soluzione legislativa per
La gestione del flusso di rifugiati è stata sul tavolo del Forum Economico di Davos. La Commissione Europea ha promesso una soluzione legislativa per marzo, che superi il regolamento di Dublino, togliendo la responsabilità delle richieste d’asilo ai soli Paesi d’arrivo.
Da Davos il premier olandese Mark Rutte ha avvertito che l’Europa ha sei-otto settimane per controllare l’afflusso di profughi: “Quando arriverà la primavera le cifre quadruplicheranno, aumenteranno in modo notevole. In quanto Unione Europea, non possiamo – almeno per i Paesi Bassi, la Germania – non possiamo più far fronte a questi numeri, dobbiamo prendere in mano la situazione”.
“Chiediamo un meccanismo che contribuisca a trasferire i rifugiati dalla Turchia e dalle isole greche al resto dell’Europa”, ha affermato il primo ministro greco, Alexis Tsipras. “Non mi riferisco semplicemente a determinati Paesi”.
“Non possiamo lasciare l’Africa e il Sahel da soli di fronte al terrorismo”, sostiene il premier francese Manuel Valls. “Tutto si gioca in Libia, perché lì si è inserito l’Isil, c‘è una situazione di disorganizzazione del Paese e c‘è la crisi migratoria”.
La proposta di un meccanismo permanente di ripartizione dei migranti suscita malumori fra i Paesi dell’est, in particolare Ungheria e Slovacchia che hanno fatto ricorso contro il piano di ricollocamento di 160.000 migranti dello scorso settembre.