L’attacco all’università di Charsadda, in Pakistan, si è concluso con un bilancio di oltre 20 vittime, tra cui i 4 attentatori, e una cinquantina i
L’attacco all’università di Charsadda, in Pakistan, si è concluso con un bilancio di oltre 20 vittime, tra cui i 4 attentatori, e una cinquantina i feriti.
Il commando aveva preso d’assalto l’istituto, frequentato da 3000 studenti, provocando esplosioni e sparatorie.
La strage è avvenuta nel nord-ovest del Paese, a una cinquantina di chilometri da Peshawar, ed è stata rivendicata dai Taliban, in risposta all’offensiva antiterrorista dell’esercito.
“C’era molta paura” racconta uno studente. “Tanto panico che un mio amico, per scappare, si è buttato dalla finestra. Anche se l’edificio è molto alto, si è lanciato, proprio davanti ai miei occhi, perché era terrorizzato. Gli aggressori gridavano: ‘Allah è grande’.”
La data e il luogo non sono casuali. L’ateneo era stato fondato da Bacha Khan, un pacifista scomparso nel 1988, e proprio oggi studenti e professori partecipavano a una lettura di poesie nell’anniversario della sua morte.
Ieri un kamikaze si era fatto saltare in aria uccidendo 10 persone a Peshawar.