L'orrore di Ouagadougou nel racconto dei sopravvissuti: "Fingevamo di essere morti"

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Di Euronews
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In ospedale due sopravvissuti raccontano le drammatiche ore vissute nella notte tra venerdì e sabato al Caffè Cappuccino.

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A Ouagadougou è il momento del lutto per gli attacchi terroristici rivendicato da Al Quaeda. L’ultimo bilancio parla di almeno 26 morti e 56 feriti. In ospedale, questi due sopravvissuti raccontano le drammatiche ore vissute nella notte tra venerdì e sabato al Caffè Cappuccino.

“Hanno cominciato a sparare, sparare e tutti eravamo a terra, non appena qualcuno provava ad alzare anche solo la testa veniva ucciso. Dovevamo fare finta di essere morti, venivano addirittura a toccarci i piedi per capire se eravamo ancora vivi o già morti. Mia sorella minore è stato colpita al ginocchio. Io per fortuna non sono stata raggiunta da nessun proiettile”, dice una donna. “Sono entrati e ci siamo tutti buttati a terra. Sparavano a caso su di noi. Sono stato fortunato perché sono solo rimasto ferito al braccio”, racconta un uomo.

Il premier del Burkina Faso Paul Kaba Thiéba ha annunciato tre giorni di lutto nazionale “condannando con forza questi atti terroristici”.

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