Almeno 7 morti e undici feriti, ma i numeri potrebbero cambiare, in un attentato con un’autobomba a un checkpoint di Ris Lanuf, in Libia. La località
Almeno 7 morti e undici feriti, ma i numeri potrebbero cambiare, in un attentato con un’autobomba a un checkpoint di Ris Lanuf, in Libia. La località è il secondo porto petrolifero del paese per importanza, dopo Sidra. Entrambi sono stati teatro di un’offensiva lanciata questo lunedì da organizzazioni jihadiste libiche affini a Daesh.
A oltre 430 chilometri di distanza, a Zlitan, nell’ovest del paese, si è verificato il peggior attacco dalla caduta di Muammar Gheddafi nel paese. Un attentato suicida perpetrato con un camion-bomba.
Ha detto il viceministro dell’interno: “Condanniamo questo atto codardo e vogliamo dire a questi vigliacchi che con le loro gesta ci daranno più determinazione a continuare il nostro piano di sicurezza e castigano tutti coloro i quali cercano di mettere in pericolo la sicurezza della nazione e della sua gente”.
Intanto però è salito a una sessantina il numero di morti, centinaia i feriti. La situazione della sicurezza potrebbe peggiorare a sentire un centro studi libico secondo cui sarebbero almeno 10.000 i jihadisti presenti nel Paese. La Tunisia è in testa ai paesi di provenienza, seguita dal Mali, dal Sudan e dall’Egitto.