Due settimane dopo aver dichiarato vittoria sull’Isil a Ramadi, l’esercito iracheno continua a non avere il controllo del 20% del centro città. Nelle
Due settimane dopo aver dichiarato vittoria sull’Isil a Ramadi, l’esercito iracheno continua a non avere il controllo del 20% del centro città. Nelle zone riconquistate, tra cui le aree intorno a un’importante moschea e a un grande ospedale, i militari sono impegnati a rimuovere mine o ordigni inesplosi, condizione essenziale prima di un’auspicata ricostruzione.
“Come sapete, le strade sono piene di bombe” spiega un agente. “Siamo appoggiati dalla copertura aerea dell’esercito, dell’aviazione irachena e della coalizione. Grazie a Dio, continueremo ad andare avanti e non ci ritireremo. La provincia di Anbar sarà restituita alla sua popolazione.”
La vittoria di Ramadi è considerata un punto di svolta verso la liberazione di Mosul, obiettivo che il governo intende raggiungere nel corso del 2016.
Fonti della coalizione a guida statunitense affermano di aver lanciato nelle ultime ore 23 raid, tra cui 7 su Mosul e 6 su Ramadi, distruggendo molte postazioni del sedicente Stato islamico.
Le truppe turche che addestrano forze turcomanne nel nord Iraq dichiarano di aver respinto un attacco del’Isil su una loro base, uccidendo 17 jihadisti.