Charlie Hebdo un anno dopo, in copertina un Dio barbuto e armato in fuga

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Di Debora Gandini
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“Un anno dopo l’assassino è ancora in fuga.” Con questo titolo la rivista satirica francese Charlie Hebdo commemora l’anniversario della strage al

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“Un anno dopo l’assassino è ancora in fuga.” Con questo titolo la rivista satirica francese Charlie Hebdo commemora l’anniversario della strage al giornale.

Un milione di copie stampate per questo numero speciale con molte delle caricature disegnate nel corso degli anni dai vignettisti uccisi. Una decisione voluta da Eric Portheault, co-azionista e direttore finanziario del settimanale: “Il trauma non è passato. Non dimenticheremo mai quanto accaduto, è qualcosa che resterà per sempre. E’ molto complicato ma non possiamo cedere, non permetteremo mai ai terroristi di averla vinta”, sottolinea Portheault.

Già prima dell’attentato il personale di Charlie Hebdo aveva ricevuto minacce di morte dopo la pubblicazione di alcune vignette su Maometto. Nel 2011 furono lanciate bombe molotov contro l’edificio dove scoppiò un violento incendio. Da allora alcuni giornalisti furono messi sotto scorta. A poco servirono queste misure di protezione. Il 7 gennaio 2015 due militanti islamici fecero irruzione nella sede della rivista sparando all’impazzata e facendo 12 morti. Dalle indagini emerse che i due responsabili, i fratelli Said e Cherif Kouachi, erano da tempo noti all’intelligence francese.

Dopo la loro fuga, ci fu una vera e propria caccia all’uomo in tutto il nord-est di Parigi con un imponente schieramento di agenti dell’anti-terrorismo. La latitanza durò due giorni, il 9 gennaio i fratelli Kouachi furono individuati e uccisi durante l’assedio in una fabbrica a Dammartin-en-Goele. Per la Francia l’incubo non era ancora finito. Lo stesso giorno Amedy Coulibaly, complice dei due fratelli, in un supermercato kosher alla periferia di Parigi prese in ostaggio diverse persone uccidendone quattro prima dell’assalto mortale della polizia.

Dopo gli attacchi in tutto il Paese viene proclamato il lutto nazionale. I capi di Stato di oltre 50 paesi si uniscono l’11 gennaio alla grande marcia contro il terrorismo accanto a milioni di persone, mentre l’hastag Je suis Charlie diventa uno dei più popolari della storia di Twitter. 11 mesi dopo la marcia di Place de la Republique, il terrorismo torna a colpire ancora la Francia. Gli attacchi del 13 novembre a Parigi fanno oltre 130 vittime. Cambiando il volto di un Paese.

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