Il piano Ue sulla nuova agenzia per il controllo delle frontiere e delle coste

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La proposta La Commissione Europea propone di stabilire una nuova agenzia di guardie di frontiera e costiere, con un mandato più ampio e con più

La proposta

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La Commissione Europea propone di stabilire una nuova agenzia di guardie di frontiera e costiere, con un mandato più ampio e con più risorse rispetto a quelle attuali di Frontex.

Perché una nuova agenzia

La nuova agenzia è necessaria alla luce dell’enorme flusso di rifugiati, secondo la Commissione Europea. Circa un milione e mezzo di persone hanno attraversato le frontiere esterne dell’Unione Europea fra gennaio e novembre del 2015.

La Commissione Europea sottolinea anche la necessità di rafforzare ulteriormente la sicurezza interna, in seguito agli attentati terroristici di Parigi e alle minacce contro l’Europa. Fa molto discutere il fatto che gli attentatori siano riusciti a ottenere armi e a muoversi in modo inosservato in Europa.

Il funzionamento

L’Unione Europea dispone già di un’agenzia per la gestione delle frontiere, Frontex, istituita nel 2004 e con sede in Polonia. I suoi poteri sono tuttavia limitati: non possiede guardie e attrezzature proprie, ma le prende in prestito dagli Stati membri, e deve ottenere il permesso dei governi per realizzare operazioni di gestione delle frontiere, di ricerca e soccorso sul loro territorio. Secondo la Commissione Europea, la nuova agenzia ovvierà a queste carenze.

L’agenzia disporrà di una riserva di 1500 esperti da poter dispiegare in pochi giorni in caso di necessità.

Ogni Stato membro conserverà i poteri di gestione attuali. La nuova agenzia interverrà soltanto se un Paese è considerato “vulnerabile” per quanto riguarda la protezione delle proprie frontiere. L’agenzia coopererà nella gestione dei flussi migratori anche con Paesi limitrofi, come la Turchia. Un altro punto del piano della Commissione che deve essere approvato da parlamento e Consiglio è l’introduzione di un documento di viaggio europeo per il rimpatrio dei migranti illegali.

La nuova istituzione, secondo la Commissione Europea, avrà anche un ruolo di prevenzione del terrorismo attraverso un’analisi dei rischi e un miglior coordinamento con le agenzie anti-crimine dell’Ue. Oltre ai 1500 esperti, la nuova Frontex vedrebbe aumentare i propri dipendenti dagli attuali 400 a 1000 entro il 2020.

Un piano controverso

L’agenzia potrà intervenire in qualsiasi Paese dell’Unione Europea. A far discutere sarebbe la possibilità di dispiegare le guardie di frontiera senza il consenso dello Stato interessato, ma su raccomandazione della Commissione Europea, sottoposta al voto di un gruppo di esperti costituito da rappresentati degli Stati membri.

L’Ungheria ha definito il piano “contrario al buonsenso”. Anche la Polonia è critica nei confronti della proposta della Commissione, perché lederebbe la sua sovranità. Gli euroscettici, come UKIP di Nigel Farage, la definiscono una presa di potere da parte di Bruxelles.

Un altro tipo di critica al piano della Commissione Europea è il rischio che un controllo rafforzato delle frontiere esterne possa significare il respingimento delle migliaia di migranti in fuga da conflitti e povertà.

Reazioni

Germania e Francia sostengono il piano. Anche il primo ministro greco Alexis Tsipras è d’accordo, ma soltanto se si lascia alla Grecia l’ultima parola in termini di controllo delle frontiere. Tsipras ha anche escluso pattugliamenti congiunti con la marina turca.

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