Il Belgio cederà ai Paesi Bassi un lembo di terra sulla riva orientale del fiume Meuse, accessibile solo dalla sponda olandese. Determinante l'episodio del ritrovamento di un corpo senza testa.
In un’epoca in cui ancora si muore per un confine è bello vedere due Paesi scambiarsi territori nel nome del buon senso. Protagonista della storia: un lembo di terra grande come 15 campi da calcio, estremità di una penisola sulla riva orientale del fiume Meuse che separa Belgio e Paesi Bassi.
Ufficialmente appartiene alla cittadina belga di Visé, ma è accessibile solo dalla sponda olandese. Negli anni era diventato una sorta di terra di nessuno, un paradiso dello spaccio e della prostituzione.
Fino alla goccia, tre anni fa, che ha fatto traboccare il vaso: “Un giorno – racconta il commissario di polizia Jean-François Duchesne – alcuni passanti hanno trovato un corpo senza testa. Ovviamente hanno subito allertato le autorità olandesi, le quali però hanno risposto che era in territorio belga”.
Ottenere i permessi dai Paesi Bassi, per le autorità belghe, era molto complicato. “Perciò – prosegue – siamo dovuti arrivare in barca con tutto il necessario: il pubblico ministero, il medico legale, quelli della scientifica. Abbiamo dovuto fare avanti e indietro e non è stato molto pratico”.
La soluzione: una cessione amichevole ai Paesi Bassi in cambio di un piccolo pezzo di terra olandese sulla sponda belga (in situazione praticamente speculare). Le preparazioni sono già state ultimate, manca solo il via libera dei parlamenti dei due Paesi.