Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione per il processo di pace in Siria, ma nel documento non si fa alcun riferimento a
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione per il processo di pace in Siria, ma nel documento non si fa alcun riferimento a Bashar al Assad, sul cui destino restano divergenze.
Il testo, adottato all’unanimità, dà il via libera ai negoziati di pace formali tra governo e opposizione. L’obiettivo è di far partire i colloqui all’inizio di gennaio e di stabilire entro sei mesi un governo di transizione credibile e inclusivo.
“Non credo che tutti coloro che sono sul campo dovrebbero essere invitati a partecipare ai colloqui – ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov – . Coloro che dovrebbero essere invitati sono solo i siriani che rappresentano l’opposizione, l’opposizione armata, ma patriottica. Coloro che non sono implicati in azioni terribili come quelle perpetrate dall’Isil o al-Nusra”.
“Ci sono ancora alcuni questioni che stiamo cercando di affrontare e una di queste è la percentuale dei raid russi contro l’opposizione e non contro Daesh – ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry-. Se l’80 per cento sta colpendo l’opposizione, piuttosto che colpire Daesh, questa è una sfida che stiamo cercando di risolvere in modo da poter cooperare”.
L’inviato speciale Staffan de Mistura avvierà il negoziato tra i rappresentanti dell’opposizione e quelli del regime. La risoluzione sottolinea il legame tra il cessate il fuoco e il processo politico. L’Onu monitorerà la tregua.