La Tunisia ricorda Mohamed Buazizi. La sua morte innescò la Primavera araba

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Di Lilia Rotoloni
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Il giovane si diede fuoco per protestare contro la brutalità della polizia. Un mese dopo la rabbia popolare cacciava Ben Alì

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Cinque anni fa il fruttivendolo ambulante Mohamed Bouazizi si immolava con il fuoco per protestare contro la brutalità della polizia e la mancanza di prospettive per i giovani.

La Tunisia lo ricorda come un eroe, la sua morte innescò la Primavera araba ed è grazie al suo sacrificio che quattro associazioni della società civile hanno appena ricevuto il Nobel per la pace

Dopo il Nobel per la pace – dice Houcine Abbassi, segretario generale del sindacato di sinistra Ugtt – abbiamo avuto incontri con governi e istituzioni per implorare la pace, ma anche per sensibilizzarli sui problemi del paese, per attrarre investitori.

L’agonia di Mohamed dura 18 giorni. Il 4 gennaio del 2010 il decesso del giovane provoca un’ondata di rabbia popolare.

Poco tempo dopo il dittatore Ben Alì è costretto alla fuga.

È il primo autocrate a cadere nel mondo arabo. Non sarà l’ultimo.

Oggi la Tunisia è il paese della cosiddetta Primavera araba che è riuscito a fare meglio la transizione verso la democrazia.

Ma l’economia, con il turismo duramente colpito dal terrorismo, non è affatto migliorata.

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