Spagna. Duro faccia a faccia tv tra Rajoy e Sànchez a meno di una settimana dal voto

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Di Euronews
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L’economia, il lavoro. E la corruzione. Su questi temi, quelli cruciali per la campagna elettorale spagnola, si sono affrontati e duramente scontrati

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L’economia, il lavoro. E la corruzione. Su questi temi, quelli cruciali per la campagna elettorale spagnola, si sono affrontati e duramente scontrati nel dibattito tv i leader dei due principali schieramenti politici. Il Premier conservatore e Segretario Generale del Partito Popolare Mariano Rajoy e il candidato socialista Pedro Sánchez.

“Chi parla più oggi di piano di salvataggio per la Spagna? Chi parla del rischio bancarotta per la Spagna? Chi parla di premio per il rischio della Spagna? Nessuno” ha detto il Premier Rajoy. “Però, vede Signor Sanchez, qual‘è il dato più significativo del cambiamento? Quando sono arrivato al governo 1.500 spagnoli perdevano il lavoro ogni giorno. Adesso 1.400 spagnoli al giorno trovano un nuovo posto di lavoro”. I dati citati da Rajoy non sono verificabili in maniera indipendente.

“Ho parlato con madri che sono indignate perché vedono i loro figli guadagnare 300 euro al mese lavorando 10, 12 ore al giorno come conseguenza della sua riforma del lavoro” ha ribattuto Sànchez. “La Spagna che lei sta costruendo è molto semplice. Sta facendo in modo che i genitori vedano i loro figli costretti davanti a 3 opzioni: partire con il passaporto in tasca, restare disoccupati o accettare di farsi sfruttare”.

Il momento di massima tensione è scattato quando Sánchez ha fatto esplicito riferimento agli scandali corruzione in cui è rimasto coinvolto il governo conservatore: “Il Presidente del Consiglio dovrebbe essere una persona decente e lei non lo é” ha affermato Sànchez.

Una frase davanti alla quale Rajoy è ammutolito per alcuni secondi, prima di rispondere: “Questo è troppo. Si possono accettare le sconfitte elettorali. Ma quel è inaccettabile sono le affermazioni grette, meschine e miserabili che lei ha appena pronunciato”.

Quello trasmesso ieri sera è stato l’unico dibattito al quale Rajoy, 60 anni, al governo da fine 2011, ha accettato di partecipare, rifiutando i faccia a faccia con i leader di Podemos e di Ciudadanos.

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