Petrolio sotto i $40: un dilemma per i mercati, un aiuto per le famiglie

Petrolio sotto i $40: un dilemma per i mercati, un aiuto per le famiglie
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Di Giacomo Segantini Agenzie:  REUTERS
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Se si guarda al solo prezzo del petrolio al barile, potremmo pensare di essere ancora nel bel mezzo della crisi. Questo martedì il Brent europeo è

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Se si guarda al solo prezzo del petrolio al barile, potremmo pensare di essere ancora nel bel mezzo della crisi. Questo martedì il Brent europeo è infatti sceso sotto i 40 dollari per la prima volta dall’inizio del 2009 (il WTI statunitense, addirittura, sotto i 37 dollari). Il mancato taglio alla produzione Opec non è piaciuto ai mercati, che già scontano un eccesso d’offerta a causa della novità del petrolio di scisto americano e della resa record di Paesi non Opec come la Russia.

Oil market be like... pic.twitter.com/IsDpKTcFwT

— Burnett Tabrum (@BTabrum) 8 Dicembre 2015

“L’Opec non controlla più il prezzo del petrolio. Non eroga nemmeno la metà della produzione mondiale. Nonostante gli sforzi per giungere a un accordo sull’abbassamento delle quote di produzione prima del vertice, a Vienna è stata ‘fumata nera’”, spiega Jeremy Batstone-Carr di Charles Stanley. “Al momento credo che, almeno finché non avremo una decisa riduzione della produzione e della capacità, si vada verso di nuovi ribassi”, aggiunge.

Effetti deflattivi a parte, le conseguenze nella zona euro sono positive. Il calo si traduce in un costo minore della benzina, il che significa meno spese per l’auto e più soldi da immettere in altri settori. Sempre che qualcosa nei meccanismi di trasmissione della filiera non si inceppi, ovviamente.

“Se la debolezza nei prezzi del greggio verrà trasmessa alle pompe di benzina ciò spingerà i redditi reali in un momento importante dell’anno per i consumatori e per le vendite al dettaglio”, sottolinea Batstone-Carr. “Purtroppo, però, questo non sempre accade”, conclude.

Altro tema: quello della velocità di questo meccanismo di trasmissione, fulmineo in caso di aumenti del prezzo del greggio e decisamente più lento in caso di contrazioni. Sul prezzo al dettaglio, va detto, insistono però anche delle accise che, nel caso specifico dell’Italia, rendono i carburanti molto più costosi che all’estero.

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