Russia-Turchia: Mosca apre a un incontro e nello stesso tempo accusa

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La Russia apre un apparente spiraglio, e spara un’altra bordata di accuse nei confronti della Turchia: il Ministro degli Esteri di Mosca si dice

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La Russia apre un apparente spiraglio, e spara un’altra bordata di accuse nei confronti della Turchia: il Ministro degli Esteri di Mosca si dice pronto a incontrare l’omologo turco, cosa fin qui esclusa dopo l’abbattimento del jet russo sul confine turco-siriano.
E nello stesso tempo a Mosca, al Ministero della Difesa, vengono mostrate le immagini satellitari che proverebbero il coinvolgimento di Ankara nel traffico di petrolio dell’Isil.

“La Turchia è il principale consumatore di questo petrolio, rubato ai legittimi proprietari, cioè la Siria e l’Iraq – accusa il vice-ministro della Difesa -: secondo le nostre informazioni, la leadership turca è coinvolta ai massimi livelli in questo traffico criminale, compresi il presidente Erdogan e la sua famiglia”.

La Russia dice di aver individuato tre rotte del petrolio: una che porta alla raffineria turca di Patma, una a una base nella cittadina di Zhizdra e una che conduce ai porti turchi sul Mediterraneo. Ma il tragitto iniziale si farebbe via terra, e quelle strade, secondo il governo turco, sono controllate dall’esercito siriano e dai curdi.

“La Turchia – ha poi risposto il presidente, Erdogan – non ha sacrificato i propri valori morali, non ha comperato petrolio da un’organizzazione terrorista. Assistiamo con tristezza alla reazione sproporzionata dei russi, mentre il mondo intero dice che abbiamo ragione noi. Se la reazione russa proseguirà, saremo costretti ad adottare le nostre misure di ritorsione”.

Contro-sanzioni, quindi, che la Turchia minaccia di adottare in risposta a quelle varate da Mosca in reazione all’abbattimento del jet russo poco più di una settimana fa.
Un pilota è stato salvato dall’esercito siriano ed è oggi considerato un eroe in Russia, l’altro è morto, apparentemente colpito dopo essersi paracadutato.
Il suo corpo è stato consegnato dai ribelli turcomanni alle autorità di Ankara e da queste ai russi, che hanno potuto ora celebrare il funerale.

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