Rosa Parks e il "no" rivoluzionario, 60 anni dopo

Rosa Parks e il "no" rivoluzionario, 60 anni dopo
Di Diego Malcangi
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Quanto ha potuto influire sulla storia una semplice sarta della cittadina di Montgomery, nell’Alabama? A sessant’anni di distanza, la rivoluzione è

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Quanto ha potuto influire sulla storia una semplice sarta della cittadina di Montgomery, nell’Alabama?
A sessant’anni di distanza, la rivoluzione è quasi completa, e come tante rivoluzioni è iniziata da un “no”.
Rosa Louise Parks, afroamericana, rifiutò di cedere il posto sull’autobus a un bianco.
Da quel gesto, non l’unico ma quello dal maggior valore simbolico, prese forza la lotta contro le discriminazioni.

Quella di Rosa Parks non fu l’unica scintilla, non fu l’unico rifiuto nè il primo. C‘è chi disse no prima di lei:

Il rifiuto di Rosa Parks le valse l’arresto: l’autista fermò l’autobus e chiamò la polizia. L’episodio giunse alle orecchie di Martin Luther King, che avviò la campagna di boicottaggio. “Espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà”, disse Luther King del gesto di Rosa Parks.

Dal giorno dopo, e per 382 giorni, praticamente tutta la comunità afroamericana rifiutò di cedere il posto, violando la regola d’oro della discriminazione, quella meno significativa e meno carica di conseguenze, e quindi quella dalla portata più rivoluzionaria. 382 giorni, fino a quando la Corte Suprema sentenziò l’incostituzionalità della segregazione razziale sugli autobus dell’Alabama.

E se Detroit, la città nella quale Rosa Parks morì nel 2005, le dedica una piazza (il Rosa Parks Transit Center, dove si trova la principale stazione degli autobus), anche in Italia non mancano le celebrazioni dell’anniversario.

Commemorazioni di vario genere, ma il Ministero della Cultura ha voluto puntare, più che sulla celebrazione, su informazione, sensibilizzazione e dibattito.

In varie città italiane, su tram, filobus e autobus, si passa da Rosa Parks al tema dell’immigrazione e della discriminazione oggi. Letture, incontri, spettacoli a bordo in un programma ricco che si chiuderà il 6 dicembre

Sul tema della discriminazione, ovviamente, c‘è una florida letteratura, che si accompagna ad un altrettanto ricco panorama di canzoni, film e prodotti di ogni altra forma espressiva.

Da Ragazzo negro di Richard Wright (Einaudi), a L’aiuto di Kathryn Stockett (Mondadori) fino a Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun (Bompiani), per citare solo alcuni dei titoli più letti.

Tornando a Rosa Parks, come non ricordare il ringraziamento (“Thank you miss Rosa you are the spark. You started our freedom movement”) in Sister Rosa, dei Neville Brothers?

In quanto al cinema, sul grande “no” c‘è The Rosa Parks story del 2002, con Angela Bassett nel ruolo della protagonista.

E sul tema più ampio della discriminazione, negli anni ’70 a Broadway andava Hairspray , commedia musicale poi ripresa nel 2007 dall’ omonimo film con John Travolta

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