Il summit sul clima di Parigi fa i conti con le tensioni geopolitiche e sono in tanti a sottolineare come queste non debbano prendere il posto
Il summit sul clima di Parigi fa i conti con le tensioni geopolitiche e sono in tanti a sottolineare come queste non debbano prendere il posto dell’obiettivo principale dell’incontro: impegnarsi tutti per evitare la catastrofe ambientale. Come afferma senza giri di parole Yannick Jadot, esponente dei verdi europei:
“C‘è il rischio che si finisca per concludere un accordo diplomatico piuttosto che un accordo sul clima”.
I negoziatori dovranno giocarsela fino all’ultimo, l’obiettivo è limitare l’aumento
della temperatura a “meno di 2 gradi”, con un accordo “vincolante”. Gyan Chandra Acharya, Sottosegretario generale Onu:
“Fare come se nulla fosse, non è una soluzione. Dobbiamo guardare ai cambiamenti climatici in una maniera omnicomprensiva, questo senso di urgenza ci aiuterà”.
Gregoire Lory, euronews:
“Uno dopo l’altro i capi di Stato hanno parlato in favore di un accordo ambizioso. Ma le parole dovranno accompagnarsi ai fatti … in altre parole i negoziati stanno entrando adesso in una fase più delicata. I leader intendono essere all’altezza delle loro promesse e i 159 paesi partecipanti dovranno trovarsi d’accordo su impegni concreti”.