Il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve: una donna si è fatta esplodere. Procuratore di Parigi: non possiamo rivelarvi l'identità dei fermati. Esami tecnico-scientifici ancora in corso.
A mezzogiorno di mercoledì il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve e il procuratore della repubblica di Parigi François Molins arrivano nel quartiere di Saint-Denis per fare il punto sull’operazione appena conclusa.
“Dalle quattro di questa mattina i poliziotti dei corpi speciali d’intervento hanno condotto un’operazione finalizzata a neutralizzare un gruppo di terroristi. Sette persone sono state fermate. Due persone sono morte di cui una, una donna, si è fatta esplodere con dell’esplosivo”, ha detto Cazeneuve. “Nel corso dei prossimi giorni, nel quadro dell’inchiesta, saremo impegnati a proseguire l’azione che stiamo conducendo di lotta contro il terrorismo”, ha proseguito.
Obiettivo dell’operazione, la presunta mente degli attacchi di venerdì 13 a Parigi: Abdelhamid Abaaoud.
“È stato fatto un grandissimo lavoro. Gli elementi ottenuti attraverso i telefoni, la sorveglianza e le testimonianze lasciavano pensare che il sospetto Abaaoud potesse avere la sua base delle operazioni in un appartamento di Saint-Denis“, ha spiegato il procuratore Molins. “Per il momento non ci è possibile comunicarvi l’identità delle persone fermate, che sono attualmente in corso di verifica. Sarà fatto tutto il possibile per determinare chi è chi. E, in funzione degli esami della polizia tecnico-scientifica, vi diremo chi si trovava nell’appartamento e quali conseguenze sarà possibile trarre per lo sviluppo delle indagini”.
Agli oltre 100 uomini delle BRI (Brigades de Recherche et d’Intervention) e dei corpi speciali del RAID (Recherche, assistance, intervention, dissuasion) che sono intervenuti nel blitz di Saint-Denis è andato il caloroso ringraziamento del ministro dell’Interno.