Myanmar: il partito di Aung San Suu Kyi ottiene la maggioranza degli scranni

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Di Alberto De Filippis
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L’opposizione della signora Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni in Birmania. Resta da vedere se la transizione sarà indolore o meno. Quando sono

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L’opposizione della signora Aung San Suu Kyi ha vinto le elezioni in Birmania. Resta da vedere se la transizione sarà indolore o meno.

Quando sono stati conteggiati la quasi totalità dei voti, la Lega Nazionale per la Democrazia ha ormai raggiunto la maggioranza degli scranni sia nella camera alta che in quella bassa.

È la prima volta da quando gli ex generali hanno preso il potere nel 2011 dopo l’autodissoluzione di un’altra giunta militare. Le forze armate hanno però promesso una transizione pacifica dei poteri.

Secondo la Costituzione, il nuovo Parlamento voterà a fine gennaio tra tre candidati alla presidenza, due scelti dalle due Camere, uno dall’esercito. Il vincitore entrerà in carica a fine marzo.

Il partito della San Suu Kyi dovrebbe godere di una certa libertà di movimento e la conferma di controllare il Parlamento – nonostante il 25 per cento dei seggi
garantito ai militari dalla Costituzione.

A turbare i sonni della Lega dei diritti umani l’estenuante lentezza con cui stanno venendo conteggiati i voti. Ma la San Suu Kyi sa che è importante non innervosire l’esercito: secondo la Costituzione, i militari – oltre alla nomina di un candidato presidente che in caso di mancata elezione diventerà vice – scelgono i ministri della Difesa, dell’Interno e degli Affari di Frontiera.

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