Due attentati suicidi compiuti in un quartiere sciita di Beirut hanno causato almeno 37 morti e 180 feriti, secondo un bilancio provvisorio del
Due attentati suicidi compiuti in un quartiere sciita di Beirut hanno causato almeno 37 morti e 180 feriti, secondo un bilancio provvisorio del ministero dell’Intero.
Teatro degli attacchi una zona tra il campo per rifugiati palestinesi Burj Barajne e la via Husseiniya, nel settore meridionale della capitale controllato dai miliziani di Hezbollah.
Questi ultimi, subito dopo le esplosioni, hanno isolato l’area, impedendo a chiunque di accedervi.
Secondo le prime testimonianze, gli attentatori si sarebbero avvicinati a piedi alla moschea dedicata all’imam Hussein, facendosi esplodere in mezzo alla folla.
Il movimento sciita Hezbollah è molto vicino al presidente siriano Bashar al-Assad, con il quale collabora nel conflitto contro l’Isil e contro l’opposizione interna anti-regime.
Negli ultimi due anni si sono contate decine di attentati contro luoghi controllati da Hezbollah, tutti rivendicati da gruppi armati sunniti.