Airshow di Dubai: boom di contratti militari. L'aviazione civile non brilla

Airshow di Dubai: boom di contratti militari. L'aviazione civile non brilla
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Di Giacomo Segantini Agenzie:  Rita Del Prete
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Una coltre di nuvole si addensa sul comparto dell’aviazione civile in mostra al Salone aeronautico di Dubai. Rispetto alle commesse record del 2013

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Una coltre di nuvole si addensa sul comparto dell’aviazione civile in mostra al Salone aeronautico di Dubai. Rispetto alle commesse record del 2013, l’edizione di quest’anno non ha visto la consueta gara di ordinativi tra Airbus e Boeing. Nessuna sorpresa, dicono gli europei: due anni fa ci hanno chiesto 160 nuovi aerei, non possono certo rifarlo anche stavolta. Il massimo registrato: una richiesta per altri 30 A321 da parte della vietnamita VietJetAir.

Tutt’altro clima tra gli stand dell’aviazione militare, vista la situazione geopolitica calda nella regione. Secondo il portavoce delle forze armate degli Emirati Arabi, sono stati firmati contratti per 35 miliardi e mezzo di euro. Tra questi, quello da oltre un miliardo di euro per installare nuovi sistemi radard sui bombardieri acquistati da Abu Dhabi.

Tra voli civili e operazioni militari in Yemen e Siria, però, i cieli stanno diventando sempre più trafficati: “Un tema che emerge con forza da questo airshow è la congestione dello spazio aereo, identificata – spiega la corrispondente di Euronews da Dubai, Rita Del Prete – come la più grande minaccia per la crescita dell’aviazione in Medio Oriente”.

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