Etichetta Ue per prodotti dagli insediamenti non piace a Israele, "è boicottaggio"

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Di Euronews
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Questo vino è prodotto negli insediamenti occupati. Così reciterà nei Paesi dell’Unione europea l’etichetta con l’indicazione d’origine. Una norma

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Questo vino è prodotto negli insediamenti occupati. Così reciterà nei Paesi dell’Unione europea l’etichetta con l’indicazione d’origine. Una norma interpretativa di Bruxelles riorganizza l’accordo di associazione con Israele in riferimento ai prodotti dei territori occupati dal 1967 in Cisgiordania e nel Golan.

Una misura non solo formale perché le importazioni dagli insediamenti non godranno dei benefici doganali assicurati a quelle israeliane.

“Questo è una questione tecnica, non una posizione politica – precisa il vice presidente della commissione europea, Valdis Dombrovskis – I prodotti che provengono da Israele, entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti, beneficiano di un trattamento fiscale preferenziale quando entrano nell’Unione europea. Questa procedura non cambierà. Bruxelles non supporta, in qualsiasi forma, boicottaggi o sanzioni contro Israele”.

“L’Unione europea deve vergognarsi”, ha detto Benyamin Netanyahu parlando di “una decisione ipocrita e che rivela un doppio atteggiamento. Ad essere colpiti – sostiene il premier israeliano – saranno proprio i palestinesi che lavorano negli stabilimenti israeliani’‘.

Il volume del commercio tra Unione e Israele è di circa 30 miliardi di euro l’anno. Il valore del commercio con l’Europa di prodotti dei territori occupati rappresenta meno dello 0,5%: 154 milioni di euro nel 2014.

Ora in Europa si saprà se i prodotti d’Israele arrivano dai territori occupati https://t.co/UDvJ4kmwK1pic.twitter.com/OuZuEIqI4K

— La Stampa (@la_stampa) November 11, 2015

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