Lo scandalo di doping che sta sconvolgendo il mondo dell’atletica ha scatenato le reazioni di chi, come Jared Tallent, si sente tradito dalla
Lo scandalo di doping che sta sconvolgendo il mondo dell’atletica ha scatenato le reazioni di chi, come Jared Tallent, si sente tradito dalla Federazione Internazionale (IAAF). Il marciatore australiano nel 2012 conquisto’ l’argento olimpico nei 50 km, alle spalle del russo Sergei Kirdyapkin, fermato poi a gennaio per 3 anni e 2 mesi.
“E’ scioccante scoprire che l’uomo che mi ha battuto a Londra probabilmente avrebbe dovuto essere squalificato per doping già nel 2011 e che la IAAF l’abbia fatto solo dopo i Giochi Olimpici”, spiega Tallent. “E’ devastante tutto cio’. E’ davvero irritante sapere che la Federazione Internazionale, l’organismo sportivo che dovrebbe proteggere gli atleti puliti, proteggeva invece i truffatori”.
Allo scandalo ha reagito anche Paula Radcliffe, detentrice del primato mondiale nella maratona. Secondo la 41enne britannica, è il mondo dello sport ad essere stato colpito, non solo l’atletica.
“Non è sconcertante il fatto che ci fosse qualcosa sotto, perchè è da un po’ che lo sapevamo, ma lo è l’ampiezza dello scandalo”, dichiara la Radcliffe. “Lo è la sfacciataggine delle persone che pensavano di passarla liscia e cosi’ hanno fatto per molto tempo. Attenzione: non stiamo parlando qui solo esclusivamente dell’atletica, ma dello sport in generale. Ora bisogna smettere di mettere a confronto ciclismo e atletica. Bisogna iniziare a parlare di sport pulito contro doping. Dobbiamo superare questo momento tutti insieme”.
La Commissione Indipendente dell’agenzia mondiale antidoping (WADA) lunedi’ ha parlato di ‘‘sabotaggio’‘ delle Olimpiadi 2012, da parte delle autorità antidoping nazionali e della IAAF.