Myanmar, storica vittoria di Suu Kyi: "Sarò al di sopra del presidente"

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Di Euronews
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In Myanmar le elezioni sono state “in gran parte libere ma con intimidazioni”: è questa l’opinione di Aung San Suu Kyi. La leader dell’opposizione

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In Myanmar le elezioni sono state “in gran parte libere ma con intimidazioni”: è questa l’opinione di Aung San Suu Kyi. La leader dell’opposizione birmana ha incassato una storica vittoria con il suo partito, la Lega Nazionale per la democrazia. La Costituzione così com‘è non le permette, tuttavia, di ricoprire la carica di presidente.

La Carta, modificata dai militari, impedisce l’esercizio del potere a chi è imparentato con stranieri come lo è Suu Kyi che è vedova di un professore britannico e ha due figli con passaporto britannico. I generali hanno giurato di rispettare l’esito del voto.

“È importante capire in modo chiaro che il presidente non avrà alcun potere e agirà solo in conformità con le scelte del partito”, ha detto il premio Nobel per la pace Suu Kyi che ha promesso che sceglierà una persona in linea col partito e che lei sarà al di sopra del presidente, prendendo tutte le decisioni.

La vittoria di Aung San Suu Kyi arriva con 25 anni di ritardo, aveva vinto le elezioni già nel 1990 ma era agli arresti domiciliari per volontà del regime militare.

“Il processo elettorale è andato meglio di come si aspettavano in molti. È anche vero, però, che bisogna fare di più, servono più riforme per garantire elezioni veramente trasparenti nel futuro”, ha detto Alexander Graf Lambsdorff, il capo degli osservatori elettorali dell’Unione Europea.

La Birmania festeggia la grande speranza di democrazia incarnata da lei, dopo più di cinquant’anni di dittatura.

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