La Nato mostra i muscoli

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Sbarchi via mare e messa in sicurezza di porti, la Nato mostra i muscoli e annuncia un netto cambio di atteggiamento rispetto a quello mostrato negli

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Sbarchi via mare e messa in sicurezza di porti, la Nato mostra i muscoli e annuncia un netto cambio di atteggiamento rispetto a quello mostrato negli ultimi anni. La prova è data dal tipo di esercitazioni militari messi in campo quest’anno per il Trident Juncture. Terminate venerdi in Portogallo.

Avviato il 19 ottobre il Trident Juncture ha visto la partecipazione di oltre 36 mila militari provenienti da 30 Paesi diversi.

Euronews ha intervistato nel corso di due giorni diversi il Segretariop Generale Jens Stoltenberg, il quale ha chiarito alcune delle novità messe in campo dall’Alleanza Atlantica e le ragioni che l’hanno spinta ad agire così.

In Trident Juncture sono state condotte anche esercitazioni chiaramente offensive. Vi state allenando ad attaccere. La strategia della Nato sta cambiando?

Jens Stoltenberg
La Nato è un’organizzazione per la difesa. Il nostro obiettivo principale resta la difesa dei nostri alleati da qualunque tipo di rischio o minaccia. Tutto quello che facciamo è sempre proporzionato all’effetto che vogliamo ottenere e agli impegni internazionali. Dobbiamo, però, essere pronti a reagire davanti a un contesto globale segnato da sempre maggiore instabilità, dall’aumento della violenza in Medio Oriente e nel Nord dell’Africa. E poi, dobbiamo anche far fronte a una Russia sempre più assertiva, che negli ultimi anni ha investito molto nelle sue forze militari, aumentandole sopratutto lungo i confini con i Paesi Nato.

Euronews
qual‘è la situazione con la Russia? Soprattutto rispetto alla presenza delle forze di Mosca nel Mediterraneo, ma anche nell’area Baltica?

Jens Stoltenberg
La Russia ha predisposto un sistema di difesa, attraverso lo schieramento di diversi tipi di armi, in queste aree allo scopo di evitare che altre forze vi entrino. E questo in un certo senso sì riduce la nostra capacità di ottenere rinforzi in caso ne avessimo bisogno.

Euronews
In Europa assistiamo a una ripresa massiccia degli addestramenti militari. Qual è la ragione dietro questo nuovo dispiego di forze?

Jens Stoltenberg
Mi preoccupa soprattutto l’atteggiamento russo, Mosca ha avviato in questi mesi una sorta di programma per addestramenti lampo, ai quali gli osservatori non sono invitati a partecipare. E questo ha delle conseguenze a livello di trasparenza e anche di previsione.

Euronews
Il Presidente russo ha anche annunciato di voler predisporre il proprio arsenale nucleare nel caso in cui dovesse procedere alla difesa della Crimea. Perché non avete incluso questo elemento negli addestramenti?

Jens Stoltenberg:
Perché riteniemo che le armi nucleari debbano essere trattate con molta cautela. Per noi il nucleare resta un’arma di deterrenza.

Euronews
La Nato pensa ancora di costuire uno scudo anti missili in Europa?

Jens Stoltenberg:
Stiamo procedendo come previsto con lo sviluppo di un sistema di difesa da possibili missili in Europa. Fa parte del nostro programma di difesa e prevenzione. L’obiettivo di una difesa forte non è avviare conflitti, ma prevenirli. E’ attraverso la prevenzioni di attacchi, che preveniamo possibili guerre.

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