Canada, clima e tasse tra le prime sfide che attendono Justin Trudeau

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Di Euronews
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Ridare lustro all’immagine del Canada sul piano internazionale: è questo uno dei primi obiettivi del neo-eletto premier canadese, Justin Trudeau. Un

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Ridare lustro all’immagine del Canada sul piano internazionale: è questo uno dei primi obiettivi del neo-eletto premier canadese, Justin Trudeau. Un impegno che il leader del Partito Liberale aveva preso la sera stessa del suo trionfo elettorale: “Molti di voi temono che, durante gli ultimi dieci anni, il Canada abbia abbandonato la posizione compassionevole e costruttiva che occupava nel mondo. Ebbene, ho un messaggio per voi: in nome di 35 milioni di canadesi, vi dico che siamo tornati”.

Il caso vuole che sia proprio all’estero che Trudeau avrà modo di dimostrare ai suoi partner internazionali che la svolta nella diplomazia canadese non è stata solo una promessa elettorale. Il 15 novembre, è atteso in Turchia per partecipare al vertice del G20; il 18 novembre sarà nelle Filippine per il summit dell’Apec e, qualche giorno dopo, a Malta per la riunione dei capi di Governo del Commonwealth.

Ma è al summit di Parigi sul clima che Trudeau potrà rimediare all’uscita del suo Paese dal protocollo di Kyoto nel 2011: una decisione con cui il Canada sembrò anteporre gli interessi delle imprese petrolifere alla salute del pianeta.

Per riuscirci, dovrà però superare le resistenze dei primi ministri delle 10 principali province canadesi, che hanno ampie competenze in materia. “Nelle prossime settimane – ha dichiarato – lavorerò con ognuno di loro per delineare una posizione forte per il Canada. Dovrà essere chiaro a tutti che gli anni in cui siamo stati un partner recalcitrante sui temi ambientali appartengono ormai al passato”.

Di ritorno dagli appuntamenti internazionali, il nuovo capo del governo dovrà onorare anche gli impegni assuti sul fronte interno, a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale per le classi medie. Nella fattispecie, Trudeau ha promesso di abbassare le imposte sui redditi compresi tra i 31mila e gli 81.800 euro. Le tasse dovrebbero invece aumentare per chi guadagna più di 183mila euro.

L’altra sfida si gioca sul terreno dell’anti-terrorismo, e qui Trudeau si è impegnato a correggere le norme approvate dai conservatori dopo gli attacchi jihadisti del 2014. L’intento è attenuare indebite ingerenze dei servizi segreti nella vita privata dei cittadini.

Infine, il primo ministro canadese ha detto di voler accogliere 25mila rifugiati siriani entro la fine dell’anno. Una scadenza che sembra quasi impossibile rispettare, per motivi sia logistici che di sicurezza.

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