Anche negli Stati Uniti si avvalora la tesi della bomba all’origine del disastro dell’Airbus russo precipitato il 31 ottobre nel Sinai. I media
Anche negli Stati Uniti si avvalora la tesi della bomba all’origine del disastro dell’Airbus russo precipitato il 31 ottobre nel Sinai. I media statunitensi, che citano alcuni ufficiali militari, precisano che l’ordigno potrebbe essere stato nascosto nei bagagli o sull’aereo.
Poco prima in questo senso si era espresso anche il governo britannico. Dopo una riunione d’ urgenza
Downing Street ha deciso di “sospendere immediatamente” tutti i voli in partenza per Sharm el-Sheik.
“Non possiamo dire in modo categorico cosa ha provocato lo schianto del jet russo – ha dichiarato il sottosegretario ai trasporti britannico, Patrick Mcloughlin – ma temiamo che l’aereo possa essere stato abbattuto da un ordigno esplosivo”.
Nelle ultime ore anche l’Irlanda ha chiesto a tutte le proprie compagnie di sospendere i voli diretti a Sharm el-Sheik, l’aeroporto dove l’Airbus russo era partito per San Pietroburgo con 224 persone a bordo, tutte decedute nello schianto. Una decisione che arriva mentre l’ala egiziana dell’Isil, ha ribadito di essere responsabile del disastro aereo.