Grecia: le cifre per una ricapitalizzazione delle banche sono migliori delle attese, ma l'economia continua a stagnare

Grecia: le cifre per una ricapitalizzazione delle banche sono migliori delle attese, ma l'economia continua a stagnare
Di Euronews
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Questa settimana il governo greco ha approvato la legge che detta i termini di ricapitalizzazione delle banche. L’operazione però non sarà una

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Questa settimana il governo greco ha approvato la legge che detta i termini di ricapitalizzazione delle banche. L’operazione però non sarà una passeggiata. Secondo gli stress test della BCE, esiste un deficit di capitale per le quattro banche più grandi di 4,4 miliardi di euro nello scenario standard e di 14,4 miliardi nello “scenario avverso”. 10 miliardi arriverebbero dal fondo pubblico statale.

Per l’ex ministro delle finanze Hardouvelis però, la situazione non è così nera come potrebbe apparire: “Gli altri paesi europei sono più flessibili verso di noi. Hanno compreso che le banche non possono andare a rastrellare denaro sui mercati. Hanno compreso che uccidere le banche significherebbe uccidere l’economia”.

Ma come si è arrivati a questa situazione? Gli istituti di credito sono stati affossati dall’emorragia di depositi iniziata dopo l’insediamento del governo Tsipras. Le banche, per rientrare da queste esposizioni potrebbero richiedere l’estinzione dei debiti. Quindi, chi ha chiesto un prestito, come Lefteris, ha dovuto fermarsi anche se l’attività commerciale non andava male: “Sono distrutto”, dice. “Ho chiuso un’azienda che aveva 43 anni. Nessuno credeva che le cose sarebbero arrivate a questo punto. Fino ad appena un mese fa siamo stati in grado di pagare un terzo delle installazioni. Da allora è il buio. Gli affari vanno male. Abbiamo ipotecato la casa e adesso temiamo di finire in mezzo a una strada”.

La situazione è paradossale. Le perdite sono inferiori alle attese ma il processo si tramuterebbe in una nazionalizzazione delle banche. Improbabile quindi che gli azionisti attuali o nuovi investitori si accollino di partecipare agli aumenti, quando il loro peso dentro agli istituti sarebbe ininfluente, anche considerando che in borsa hanno già perso il 70% del loro valore quest’anno, pari a perdite per 4,6 miliardi.

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