La fine della politica del figlio unico piace non solo all’opinione pubblica cinese, ma anche ai produttori di articoli per l’infanzia. Credit Suisse
La fine della politica del figlio unico piace non solo all’opinione pubblica cinese, ma anche ai produttori di articoli per l’infanzia.
Credit Suisse ha fatto i conti. Attualmente, in Cina, si registrano 16 milioni e mezzo di nascite all’anno. A queste, secondo l’istituto di Zurigo, potrebbero aggiungersene ogni anno, per i prossimi cinque anni, tra 3 e 6 milioni.
In futuro, sostiene Savio S. Chan, presidente della US-China Partners, “I cinesi potrebbero comprare meno iPhone e più Xiaomi phone, cellulari locali venduti a un terzo del prezzo, spendendo il denaro risparmiato in cibo per neonati o nell’intrattenimento”.
Gli investitori sembrano crederci e puntano sulle aziende che producono pannolini e prodotti per neonati, come China Child Care, che ha guadagnato il 40% alla borsa di Hong Kong.
Incassano il colpo, al momento, alcuni marchi di preservativi: vittime collaterali dell’annunciata rivoluzione nelle culle.