Ue e neutralità della rete, critiche da attivisti e provider

Ue e neutralità della rete, critiche da attivisti e provider
Di Arianna Sgammotta
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La neutralità della rete, votata a larga maggioranza dall’Europarlamento è destinata a far discutere. Nelle intenzioni degli eurodeputati la volontà

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La neutralità della rete, votata a larga maggioranza dall’Europarlamento è destinata a far discutere. Nelle intenzioni degli eurodeputati la volontà di rendere internet libero dalle decisioni dei provider. Ovvero:eliminare il rischio di discriminazioni su particolari servizi offerti.

I gestori di rete dovranno, nell’intenzione delle nuove regole comunitarie, garantire lo stesso trattamento a qualunque servizio in rete. Da qui il concetto di neutralità.

“L’approvazione di regole comuni sulla neutralità della rete impedisce ai provider di creare corsie preferenziali, stabilendo quali contenuti o servizi sono disponibili. Allo stesso tempo il modo in cui i cittadini accederanno o consumeranno contenuti non dipenderà più dal Paese di residenza” ha chiarito il Commissario per il Mercato Unico Andrus Ansip.

Nel pacchetto approvato a Strasburgo, che ricalca provvedimenti simili introdotti negli Stati Uniti, sono presenti alcune eccezioni. Troppe secondo i detrattori, che temono una stretta su particolari servizi e comunicazioni. I provider Internet, così come gran parte degli attivisti teme che le regole Ue possano, in realtà, generare storture al mercato arrivando a ottenere il risultato opposto a quello sperato.
Come spiega
la deputata tedesca del partito dei pirati, Julia Reda:“La neutralità delle rete significa che il traffico è trattato allo stesso modo. Senza discrimininazioni, restrizioni o interferenze. Indipendentemente dal device usato, dal servizio cui si accede o dall’applicazione che si usa. Il Consiglio sta cercando di farci credere che è quello che otteremo introducendo queste regole. Mi chiedo, però, perché manchino queste parole nel testo che abbiamo votato”.

Oltre alla net neutrality che entrerà in vigore dal 30 aprile l’Europarlamento ha votato anche sulla fine del roaming tra i Paesi europei.

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