BP, tagli e utili in calo a causa della flessione dei prezzi del greggio

BP, tagli e utili in calo a causa della flessione dei prezzi del greggio
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Di Giacomo Segantini Agenzie:  Reuters
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La nuova “mappa mondiale” dei prezzi del petrolio impone ai colossi dell’energia di navigare a vista. Lo sa bene BP, che, nonostante risultati in

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La nuova “mappa mondiale” dei prezzi del petrolio impone ai colossi dell’energia di navigare a vista. Lo sa bene BP, che, nonostante risultati in calo, incassa il plauso dei mercati grazie a una nuova manovra di tagli.

La terza, per essere precisi: i nuovi investimenti quest’anno non dovrebbero superare i 19 miliardi di dollari. Misure dolorose, ma necessarie: tra luglio e settembre, a fronte di un prezzo medio al barile di 50 dollari (la metà dell’anno precedente), l’utile netto è sceso a 1,8 miliardi di dollari.

“Per le compagnie petrolifere ed energetiche il mondo è cambiato e così resterà almeno per un bel po’”, commenta Justin Urquhart Stewart di Seven Investment Management.

“Tutti i grandi nomi e i fornitori di servizi che compongono la filiera del settore subiranno l’impatto del crollo del petrolio – prosegue – Ci si augura disperatamente che, all’improvviso, qualcuno annunci la fine di questa situazione, che i prezzi ripartano. Un miracolo insomma. Beh, è improbabile”.

La performance di BP è stata comunque migliore delle attese: merito delle attività di raffinazione, i cui profitti sono aumentati a 2,3 miliardi di dollari. L’azienda britannica, ad ogni modo, non si fa illusioni per il medio termine: non a caso, gli unici costi proiettati in crescita sono quelli di ristrutturazione.

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