Rifugiati e "Rotta Balcanica", l'Europarlamento diviso sugli esiti del minivertice di Bruxelles

Rifugiati e "Rotta Balcanica", l'Europarlamento diviso sugli esiti del minivertice di Bruxelles
Di Margherita Sforza
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Gli esiti del minivertice di ieri tra Unione europea e gli 11 Paesi interessati nel flusso dei migranti lungo la “rotta balcanica” lasciano perplessa

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Gli esiti del minivertice di ieri tra Unione europea e gli 11 Paesi interessati nel flusso dei migranti lungo la “rotta balcanica” lasciano perplessa una parte dell’Europarlamento. Il malumore è forte soprattutto tra i deputati originari di questi Paesi, come la slovena Tanja Fanon, che questo fine settimana si è recata in visita al confine con la Croazia. Racconta di come 4000 persone siano entrate in Slovenia senza essere state controllate dalla polizia croata.“I Paesi europei fnora non hanno dato al problema la giusta risposta. Anzi al contrario” lamenta Tanja Fanon “Da parte dei Paesi si assiste a un crescente individualismo. Alcuni hanno innalzato barriere. Manca la solidarietà e tutto questo sta alimentando fenomeni di intolleranza”.

Tra i punti principali decisi domenica a Bruxelles la necessità dei Paesi di transito di avvisare, successivamente alla loro identificazione, quelli di destinazione su numero dei migranti in arrivo.

La Grecia deve registrare i migranti in arrivo nel Paese. E’ una misura che deve essere rispettata. Non è più possibile che i Paesi continuino a lasciar passare le persone per farle arrivare in Germania. Dopo quanto deciso ieri non sarà più possibile. Credo si tratti di una decisione importante per arrivare a una soluzione dell’emergenza” ha dichiarato a Euronews Elmar Brok.

Tra le altre misure decise a Bruxelles domenica anche la promessa di portare a 100.000 i posti di accoglienza lungo la rotta Balcanica, di cui 50.000 soltanto in Grecia.

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