Montagne, laghi e acque cristalline: l'Oman che non ci aspetteremmo

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Da spiagge costellate di palme ad acque cristalline, fino a montagne rocciose e deserti da mille e una notte. I paesaggi dell’Oman riservano continue

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Da spiagge costellate di palme ad acque cristalline, fino a montagne rocciose e deserti da mille e una notte. I paesaggi dell’Oman riservano continue sorprese. In questa prima puntata di Oman Life attraverseremo il Paese ed esploreremo i suoi più sorprendenti scenari.

Partiamo dal sud, a cui natura e paesaggi sono valsi il soprannome di “Caraibi d’Oriente”. A regalare fertilità e colori alla regione di Dhofar, in cui si trova la città di Salalah, è ogni estate il passaggio dei monsoni.

A beneficiarne è tra gli altri il parco naturale di Wadi Darbat, che la stagione delle piogge tinge di un verde inconsueto per buona parte del Paese.

A parlarcene è uno dei tanti locali che qui viene per godersi il fresco, regalato da vegetazione e abbondanza d’acqua.

“Venendo dal deserto è difficile a credersi – ci dice Hassan Masoud -. È incredibile pensare che all’improvviso qui si trovino acqua, un lago, così tanto verde. E poi questo magnifico cayon, che è inimmaginabile per la penisola arabica”.

Anche i paesaggi desertici nascondono tuttavia dei tesori. Così è qui considerato l’albero da cui si estrae l’incenso: una risorsa preziosissima per le comunità locali.

Ahmed è uno dei tanti beduini a lavorarlo. Da 30 anni ne taglia la corteccia e aspetta che il legno secerna il liquido, che seccandosi diventerà la resina d’incenso. “Questi per noi sono alberi molto preziosi – ci dice -. Li consideriamo il nostro tesoro nazionale. Parte dell’incenso viene utilizzato per distillare profumi. Altro se ne impiega invece come ingrediente per delle medicine e per allontanare gli spiriti maligni”.

Accompagnati dal profumo dall’incenso, ci rimettiamo in marcia verso nord. Prossima tappa è il massiccio di “Jabel Akhdar”, qui noto anche come “la montagna verde”.

Arrampicati sui suoi costoni si estendono terrazzamenti su cui vengono coltivati fichi, mele, pesche e soprattutto il celebre melograno. L’irrigazione avviene grazie a un sistema antico di migliaia di anni. Chiamato Aflaj e inserito fra i patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO, si avvale di un reticolo di canali che sfruttano la pendenza della montagna, per scendere a valle attraverso i villaggi.

Said è tra coloro che si occupano della manutenzione dei canali ai piedi della montagna: da lui dipende la fornitura d’acqua a oltre 10.000 persone. “La ripartizione e la distribuzione dell’acqua ai membri della comunità avvengono in base a un sistema antico – ci racconta -. E’ un mestiere che ho imparato dai miei avi”.

Lasciandoci alle spalle le distese di palme, ci tuffiamo in quelle di sabbia. Sgonfiate le gomme per assicurare maggiore aderenza, ci lanciamo alla scoperta delle dune in fuoristrada: una soluzione decisamente “movimentata”, ma particolarmente gettonata fra i turisti.

Ad accompagnarci al volante della sua auto è Musallam Al Habsi. Escursioni del genere sono per lui all’ordine del giorno, ma ogni volta è un’ebbrezza nuova. “Adoro guidare nel deserto – ci racconta -. Ogni volta mi regala una scarica di adrenalina. È come essere in mezzo all’oceano. Si è nel mezzo del nulla”.

Dune di sabbia a perdita d’occhio rivelano un paesaggio antico di 6.000 anni. Terra di antiche tradizioni, mantenute ancora in vita dai beduini. Salma vive qui con la sua famiglia da sempre. Dal caffé aromatizzato con il cardamomo ai ricordi lasciati dalle precedenti generazioni, si dice portatrice di uno stile di vita che vuole tramandare anche ai suoi figli.

“Ci atteniamo ancora alle tradizioni – ci dice -: abbiamo i cammelli, le capre. Facciamo tutto come ai tempi dei nostri predecessori”. “La vita di noi beduini è incentrata sulla semplicità e sulla spontaneità – aggiunge poi suo marito -. Conduciamo una vita tranquilla” .

Il primo assaggio dei pasaggi dell’Oman si conclude tra le dune del deserto, in compagnia dei beduini. Nella prossima puntata di Oman Life scopriremo la ricca fauna marina del Paese e assisteremo a un vero miracolo naturale: la cova e la schiusa delle uova della tartaruga verde.

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