L'Egitto svaluta la sua moneta e il dollaro alla 'Croce della morte'

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In primo piano in questa nuova puntata di Business Middlea East la svalutazione della sterlina egiziana e, nella nostra ‘Business Snapshot’, la

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In primo piano in questa nuova puntata di Business Middlea East la svalutazione della sterlina egiziana e, nella nostra ‘Business Snapshot’, la ‘croce della morte’ che minaccia il dollaro, le difficoltà della Banca Centrale Egiziana e il crescente dibattito sollevato dai suoi interventi proprio sulla moneta del Cairo. Due svalutazioni in una settimana appena hanno alimentato pareri divergenti: alcuni lo considerano un passo decisivo per attirare capitali stranieri; altri lo additano invece già come ostacolo all’import.

La svalutazione della sterlina egiziana: rimedio o illusione?

Due svalutazioni in pochi giorni appena, ma la mossa per rilanciare investimenti stranieri e turismo minaccia già di ricadere sui cittadini. Giovedì il primo intervento della Banca centrale egiziana, che per contrastare un’economia in stanca, ha ridotto di 10 punti base il valore di una Sterlina egiziana, che era in piacchiata di quasi il 4% dal valore di luglio. Domenica poi un ulteriore intervento della stessa entità che ha portato il cambio con il dollaro a salire di un decimo di punto, dalle 7,73 della vigilia. La svalutazione che minaccia di complicare ulteriormente gli sforzi di una popolazione già in difficoltà nell’approvvigionamento di beni di consumo e di prima necessità e ha indotto il Cairo – peraltro anche sempre più a corto di valuta straniera -a sollecitare anche alla Banca Mondiale un’iniezione di liquidità che il Ministro delle finanze ha stimato nell’equivalente di oltre 2,5 miliardi di euro.

Per saperne di più sulla crisi della sterlina egiziana, ci rivolgiamo come ogni settimana a Nour Eldeen Al-Hammoury, esperto di ADS Securities ad Abu Dhabi.

Daleen Hassan, euronews
“Quanto efficace potrà rivelarsi la decisione della Banca centrale di svalutare la sterlina egiziana, anche nel quadro della crisi valutaria che sta vivendo il dollaro?”.

Nour Eldeen AL-Hammoury, ADS Securities
“È ancora troppo presto per dire che l’Egitto stia vivendo una crisi. La mossa della Banca centrale corrisponde a quanto avrebbero fatto le banche centrali di tanti altri paesi: svalutare la moneta per rilanciare l’economia. Dopo diversi anni di incertezza, possiamo anzi dire che in Egitto la situazione sia oggi piuttosto stabile. Alla luce di questo ritengo quindi che quella della Banca centrale egiziana, nel medio termine potrà rivelarsi una mossa efficace. Senza poi dimenticare che a pesare è in questo momento anche il rallentamento dell’economia globale”.

euronews
“Quali saranno gli effetti sulla borsa egiziana?”.

Nour Eldeen AL-Hammoury
“L’indice EGX30 soffre ancora dell’andamento dei mercati globali. Non ritengo quindi che la decisione della Banca centrale egiziana possa portare a un incremento degli investimenti in borsa. Questo soprattutto alla luce del fatto che l’incertezza permane su scala globale. Inoltre la svalutazione della sterlina egiziana rischia di non essere una buona notizia per molte aziende”.

Il dollaro alla ‘croce della morte’

La definizione potrebbe far pensare a un film dell’orrore. E l’andamento del biglietto verde ha in effetti di che metter paura: con la definizione “croce della morte” si indica quella rara congiuntura, che si verifica quando l’andamento delle medie del dollaro su un periodo di 50 giorni scende al di sotto di quelle sui 200 giorni.

Verificatosi la scorsa settimana, il temutissimo incrocio fra le medie sul corto e sul medio termine trova riscontro nell’impietoso raffronto tra il biglietto verde e altre valute.

A preoccupare sono però ora soprattutto le prospettive, suggerite dai precedenti. Se la croce della morte spaventa, è infatti soprattutto per il valore di indicatore che le si riconosce: appena due anni fa, al suo ultimo manifestarsi, precedette un crollo del dollaro a un minimo che non si registrava da otto mesi.

Daleen Hassan, euronews
“La scorsa settimana, il ribasso del dollaro ha portato al verificarsi della cosiddetta ‘croce della morte’. Potrebbe forse essere una buona notizia per le piazze finanziarie?”.

Nour Eldeen AL-Hammoury, ADS Securities
“La croce della morte è una congiuntura che si verifica piuttosto di rado. Ciò avviene quando la media delle quotazioni al ribasso sui 50 giorni scende al di sotto di quella su un periodo di 200 giorni. L’andamento fatto registrare la scorsa settimana dalle piazze finanziarie internazionali, e da Wall Street in particolare, ha avuto un impatto considerevole su questo fenomeno. Quanto ci preoccupa è ora piuttosto l’andamento delle aziende, che ha deluso le aspettative. E su questo fronte ci si attende inoltre un calo dei guadagni per azione del 5%. Rispetto al precedente trimestre, anche le performance di diverse banche sono state deludenti. Se questo trend dovesse confermarsi anche su più ampia scala, potrebbe finire per consolidarsi anche la correlazione fra l’andamento del dollaro e quello della borsa statunitense”.

euronews
“Quali sono i livelli ora da sorvegliare nell’andamento del dollaro?”.

Nour Eldeen AL-Hammoury
“Nelle prossime settimane, ciò a cui bisogna fare attenzione è che dal 95,7 attuale la media sui 50 giorni non scenda al di sotto della soglia del 94. E’ da considerarsi un ‘livello critico’ e se il dollaro dovesse scendere ulteriormente, è probabile che la caduta prosegua verso ribassi da ‘lunedì nero’, che si attestano sul 93,30. Un simile andamento rischierebbe poi a quel punto di spianare a sua volta la strada a ulteriori ribassi, sia nel breve che nel medio termine”.

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