Si intensificano gli scontri in Medio Oriente. Almeno tre palestinesi morti

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Un venerdì di preghiera rischia di trasformarsi in un venerdì di sangue in Medio Oriente. Per le strade della Cisgiordania continuano ad

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Un venerdì di preghiera rischia di trasformarsi in un venerdì di sangue in Medio Oriente.

Per le strade della Cisgiordania continuano ad intensificarsi gli scontri e non sembra avvicinarsi alcuna possibilità di una tregua.
Al-fatah ha infatti fatto sapere che non accetterà alcun accordo di pace con Tel Aviv. Questa dichiarazione arriva nello stesso giorno in cui Hamas ha fatto un appello ad un “Giorno di rabbia” contro Israele.
Così molti palestinesi armati di molotov si sono riversati nelle strade già nella notte tra giovedì e venerdì e hanno incendiato nella notte tra giovedì e venerdì, la Tomba di Giuseppe a Nablus, luogo di culto per ebrei e cristiani., già motivo di tensione nella zona in passato.

Fonti mediche inoltre hanno riferito che due palestinesi sono stati uccisi durante gli scontri con l’esercito israeliano vicino al valico di Erez, a nord di Gaza e altri venti dimostranti sarebbero rimasti feriti.

Ad Hebron, inoltre, nella mattinata di venerdì, un soldato israeliano è stato accoltellato. Secondo la ricostruzione l’aggressore, che si era travestito da giornalista indossando una pettorina gialla, è stato ucciso.

Ed è prevista per venerdi’ pomeriggio una riunione d’urgenza del Cosniglio di Sicurezza dell’ONU proprio per discutere di quanto sta accadendo in Israele e nei territori palestinesi.

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