Mosca prosegue la sua offensiva in Siria per colpire bersagli del sedicente Stato Islamico. I raid di Putin, che preoccupano la Nato, spianano la
Mosca prosegue la sua offensiva in Siria per colpire bersagli del sedicente Stato Islamico. I raid di Putin, che preoccupano la Nato, spianano la strada all’offensiva di terra di Assad contro i ribelli. La Nato ha chiesto a Mosca di non sostenere il regime di Damasco ma di dare un contributo costruttivo a una “soluzione politica pacifica e duratura”.
Nella parte occidentale della Siria, intanto, l’esercito lealista, protetto dai bombardamenti dei caccia russi, combatte le forze ribelli. “I raid della Russia hanno indebolito lo Stato Islamico”, ha detto il capo di stato maggiore delle forze armate siriane, il generale Ali Abdullah Ayub. “L’obiettivo è liberare le regioni e le città che soffrono per il terrorismo”, ha spiegato parlando dell’avvio di un’offensiva su larga scala.
Secondo fonti del Pentagono, alcuni missili a lungo raggio lanciati dalla Russia sulla Siria sarebbero invece finiti sul territorio dell’Iran. Se Teheran tace, Mosca smentisce.
250 mila le vittime in Siria dall’inizio del conflitto, nel 2011. Un quarto dei civili morti sono donne e bambini.