Afghanistan: per militari Usa la strage all'ospedale di Msf potrebbe essere "danno collaterale"

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Di Euronews
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Saranno delle inchieste anche “imparziali” come chiesto dall’Onu a fare luce sul raid delle forze statunitensi della missione Nato che ha provocato

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Saranno delle inchieste anche “imparziali” come chiesto dall’Onu a fare luce sul raid delle forze statunitensi della missione Nato che ha provocato la strage nell’ospedale di Medici senza Frontiere in Afghanistan. Ma intanto lo choc a Kunduz resta e profondo. Nell’attacco sono state uccise 19 persone, di cui 12 operatori sanitari e sette pazienti. 37 i feriti e si contano decine di dispersi.

“Vogliamo che il governo garantisca di nuovo la sicurezza qui a Kunduz – dice uno dei feriti – La gente sta morendo. Per l’amor di Dio guardate le mie condizioni”.

Kunduz, città occupata nei giorni scorsi dai talebani, è teatro di una grossa controffensiva di Kabul e delle forze speciali statunitensi.
Nei raid infatti, dicono i militari amercani, potrebbero esserci stati dei “danni collaterali”.

“Il nostro compound è più grande di un campo di calcio – spiega Bart Janssens, uno dei responsabili di Medici senza Frontiere – E noi abbiamo più volte comunicato a tutte le fazioni in guerra attraverso i GPS le esatte coordinate dell’ospedale. Davvero non capiamo come possa essere avvenuto un attacco del genere e non accettiamo la definizione di danno collaterale”.

L’Ong ha anche denunciato che il bombardamento è proseguito per mezz’ora dalla segnalazione alle forze armate americane. Se la denuncia venisse confermata prenderebbe un altro peso la dichiarazione del governo di Kabul che ha sostenuto che nell’ospedale si nascondevano dei terroristi.

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