Per la sinistra repubblicana indipendentista non ci sono abbastanza voti per una dichiarazione unilaterale dell'indipendenza
Maggioranza assoluta dei seggi, ma non dei voti. La vittoria a metà degli indipendentisti catalani fa tirare un sospiro di sollievo a Mariano Rajoy. Il premier spagnolo, all’indomani del voto che ha dato alla coalizione anti-Madrid quasi il 48% dei voti, dice: “L’Unità della Spagna non è in discussione”.
“Quello a cui sono disposto, e a cui sono sempre stato disposto, è ascoltare e dialogare – ha aggiunto il capo del governo – Ma non ho intenzione, in alcuna circostanza, di infrangere la legge”.
A far naufragare definitivamente l’ipotesi secessione la sinistra repubblicana indipendentista: non ci sono abbastanza voti per una dichiarazione unilaterale dell’indipendenza, dice il loro leader. E Artur Mas ora sembra più solo, anche perché gli indipendentisti di sinistra hanno un altro nome per la presidenza.
“Una cosa è chiara, non c‘è nulla da discutere. Non lo facciamo noi, né tantomeno, da quello che mi risulta, i nostri alleati – aveva detto qualche ora prima Artur Mas – Quel che ci risulta è che in queste elezioni era in gioco una questione fondamentale, sapere se la maggioranza della Catalogna è a favore o meno dell’indipendenza. E questo plebiscito ha dato la vittoria al partito del sì”.
La lettura del voto divide anche i giornali. Se per El Mundo ‘La maggioranza dei catalani dice no all’indipendenza’, per La Vanguardia ‘Il sì si impone’. Per Barcellona e Madrid un presente e un futuro da separati in casa.