Migranti. Protezioni confini e aiuti esterni, punti chiave dell'accordo tra i Ventotto

Migranti. Protezioni confini e aiuti esterni, punti chiave dell'accordo tra i Ventotto
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Frenare l’arrivo dei migranti, proteggere le frontiere esterne dell’Unione Europea. Sono gli assi centrali attorno a cui si sono trovati d’accordo i

PUBBLICITÀ

Frenare l’arrivo dei migranti, proteggere le frontiere esterne dell’Unione Europea. Sono gli assi centrali attorno a cui si sono trovati d’accordo i Ventotto a conclusione del vertice straordinario di Bruxelles sull’immigrazione.

Una riunione fiume di 6 ore, secondo capitolo del piano per la crisi in corso, dopo la difficile decisione sulla ripartizione dei rifugiati che ha visto la defezione di Slovacchia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria.

L’altro elemento chiave saranno gli aiuti ai Paesi più direttamente interessati dai flussi migratori, come Giordania, Libano, Turchia.

Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo: “È chiaro che il grosso del flusso dei migranti e dei rifugiati deve ancora arrivare” ha detto in conferenza stampa. “Dunque dobbiamo correggere la politica del come aprire le porte. Ora le questioni centrali sono la corretta protezione dei confini esterni, l’aiuto esterno ai rifugiati e ai Paesi nostri vicini più esposti alla crisi”.

Un miliardo di euro supplementari saranno stanziati per i rifugiati nei Paesi limitrofi alla Siria. Danaro che andrà in particolare all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e al Programma Alimentare Mondiale (WFP).

Intanto l’Ungheria di Viktor Orban continua a guidare il gruppo dei recalcitranti all’accoglienza. “Se lasciamo in funzione le barriere saremo in grado di controllare i confini e l’immigrazione all’interno dell’area Schengen” ha detto il Premier ungherese. “Ma se le barriere non piacciono, possiamo benissimo lasciar passare i migranti verso l’Austria e la Germania” ha concluso con una niente affatto velata minaccia.

Un altro elemento importante emerso dal summit è l’attuazione dei cosiddetti hotspot, centri di prima accoglienza e di smistamento dei richiedenti asilo. Postazioni che saranno collocate nei Paesi sui quali si concentra l’arrivo dei migranti che intendono entrare in Europa, come Italia e Grecia. Il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha annunciato che l’intenzione è renderli operativi entro fine novembre.

Sandor Zsiros, corrispondente di euronews a Bruxelles: “Nonostante il summit europeo si sia concluso senza grandi sorprese, c‘è stato un vivo dibattito dietro le quinte su come indirizzare le politiche migratorie. Qualcuno ha osservato che l’Europa non può aprire le porte agli immigrati e allo stesso tempo innalzare le barriere”.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Stop a mezzi e merci. Serbia e Croazia: degenerano le tensioni al confine

La crisi dei rifugiati sulla stampa ungherese. I dilemmi dell'era Orban

Orban popolare in Ungheria, odiato fuori