Winterkorn cede allo scandalo. Volkswagen: “Dimissioni accettate”

Winterkorn cede allo scandalo. Volkswagen: “Dimissioni accettate”
Di Diego Giuliani
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Venerdì l'annuncio del suo successore. Ma il Consiglio di sorveglianza lo difende: "Non sapeva niente. Coraggioso assumersi la responsabilità"

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L’amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, si è dimesso. Voci sul suo addio si erano fatte sempre più insistenti, in seguito alla portata nel frattempo raggiunta dalla truffa sulle emissioni diesel, ammessa dalla casa automobilistica tedesca.

“Serve un nuovo inizio – ha scritto in un comunicato -. E con il mio addio spiano la strada per questo nuovo inizio”.

Il Consiglio di sorveglianza di Volkswagen ha fatto sapere che il suo successore sarà annunciato venerdì, ma si è al contempo affrettato a difenderlo: “Winterkorn non era al corrente della manipolazione dei dati sulle emissioni – ha detto il suo presidente, Berthold Huber -. Lodiamo il fatto che abbia voluto mandare un segnale forte, assumendosi la responsabilità di questo momento difficile”.

Amministratore delegato dal 2007, Winterkorn doveva essere confermato alla guida della casa di Wolfsburg proprio alla vigilia dello scandalo. Capace, sotto la sua gestione, di portare Volkswagen a raddoppiare il fatturato e riuscire nell’aggancio a Toyota fra i produttori mondiali di auto, era fino a pochi giorni fa considerato intoccabile e da alcuni addirittura soprannominato “l’Ayatollah di Wolfsburg”. Pressioni politiche e internazionali si erano però fatte nelle ultime ore insostenibili.

Al montare dello scandalo, Winterkorn aveva ieri affidato la sua replica a un video in cui definiva come “terribile” il fatto che per gli errori di pochi si trovasse a pagare tutta l’azienda. Nelle stesse ore Volkswagen negava ancora con decisione le sempre più insistenti voci su un suo possibile addio, bollandole come fantasie.

Video statement of Prof. Dr. Martin Winterkorn: https://t.co/htUtPC1iWM

— Volkswagen (@Volkswagen) 22 Settembre 2015

“La menzogna avvelenata”, la sintesi del quotidiano Le Parisien: 11 milioni di auto diesel truccate, che fanno già saltare alle conclusioni il Ministro francese dell’ambiente. “Le vittime sono i lavoratori il cui posto è stato reso più precario – ha detto Segolene Royal -, i consumatori che sono stati ingannati e lo Stato francese che incentiva l’acquisto di veicoli ecologici”.

“L’inchiesta approfondita” da lei stessa annunciata non ha tuttavia ancora visto la luce e la presenza di auto dotate del software “trucca-emissioni” anche sul mercato europeo è al momento ancora soltanto una diffusa paura.

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