Scontri a Gerusalemme. Israele chiude l'accesso alla moschea al-Aqsa

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Di Euronews
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La tensione in occasione del venerdì di preghiera è riesplosa nei quartieri arabi di Gerusalemme e si è allargata a gran parte della Cisgiordania

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La tensione in occasione del venerdì di preghiera è riesplosa nei quartieri arabi di Gerusalemme e si è allargata a gran parte della Cisgiordania.

Cortei di protesta si sono svolti a Betlemme, Tulkarem, Ramallah, Nablus e Hebron, dopo i violenti scontri dei giorni scorsi sulla Spianata delle Moschee, in cui sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni o feriti dalle pallottole di gomma più di 120 palestinesi.

Le autorità israeliane hanno inviato a Gerusalemme altri 800 agenti, che si aggiungono ai 4500 già operativi, e hanno disposto la chiusura degli accessi alla moschea al-Aqsa agli uomini con più di 40 anni.

I militari israeliani hanno impedito l’accesso anche al primo ministro palestinese, Rami Hamdallah, diretto alla moschea per un sopralluogo. Secondo l’agenzia di stampa palestinese, l’ordine sarebbe venuto direttamente dal premier israeliano Netanyahu.

Dell’impennata di violenza in Medio Oriente il presidente palestinese Mohammud Abbas ha palato al telefono con papa Francesco.

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