Charlie Hebdo nella bufera. Pioggia di critiche per le vignette sul piccolo Aylan

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Di Debora Gandini
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Valanga di critiche per Charlie Hebdo. Il settimanale satirico torna al centro delle cronache questa volta per alcune vignette sulla tragedia dei

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Valanga di critiche per Charlie Hebdo. Il settimanale satirico torna al centro delle cronache questa volta per alcune vignette sulla tragedia dei migranti.

A scatenare la bufera sul web un disegno con un cartello pubblicitario che riporta la scritta “Due menù-bambino al prezzo di uno”. E accanto al clown di McDonald’s il cadavere del piccolo Aylan, il bimbo siriano affogato in mare. Ma non è tutto. All’interno un’altra vignetta dove campeggia la scritta: “i cristiani camminano sull’acqua, i bambini musulmani annegano”.

Stavolta la satira del giornale francese sta indignando e dividendo l’opinione pubblica: “Che si tratti di Charlie Hebdo o di un altro giornale penso che ci sono argomenti sui quali non si può scherzare, quello del bimbo morto è uno di questi. Così è davvero troppo”, dice un signore. C‘è invece chi difende le scelte fatte dal giornale: “Io capisco perfettamente il senso dell’umorismo di Charlie Hebdo ma so che molti francesi non lo capiscono. Secondo il mio punto di vista quello che si legge tra le righe di queste vignette è un monito alle autorità europee, una presa in giro delle istituzioni che sembrano non voler affrontare tali orrori”, commenta una signora.

E così molti, che a gennaio dopo l’attacco nella redazione parigina twittavano “Je suis Charlie Hebdo” in nome della libertà di espressione ora cinguettano “non sono più Charlie”. C‘è poi anche chi difende le scelte della rivista come alcuni analisti che sull’Independent sostengono che quelle vignette sono solo una spietata critica al consumismo europeo di fronte a una delle peggiori tragedie umane del nostro tempo.

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