Se non altro il crollo dei prezzi delle materie prime ha portato una golosa conseguenza: gli ingredienti della colazione sono diventati più
Se non altro il crollo dei prezzi delle materie prime ha portato una golosa conseguenza: gli ingredienti della colazione sono diventati più economici.
Almeno per quel che riguarda i Paesi anglosassoni, dato che il cacao (caro agli italiani) si rincara per i timori di siccità in Africa occidentale.
Se invece siete fan delle colazioni negli alberghi, è il vostro anno. Non solo latte, caffé e zucchero, ma anche il grano dei vostri toast, il maiale della vostra pancetta e le arance del vostro succo sono tutti scesi di prezzo.
In un articolo i giornalisti del Financial Times hanno composto un singolare “indice della colazione”, basandosi sui dati della FAO. In cui spiegano: il costo del caffé è calato a causa della debolezza della valuta brasiliana e dell’esplosione delle forniture colombiane.
Anche il fattore meteo ci ha messo del suo: il tempo generalmente favorevole, ad esempio, ha portato a un’annata record dei raccolti di grano in Paesi come la Francia e l’Australia.
Se molto ha fatto il calo della domanda da parte dell’economia cinese, un peso lo hanno avuto anche i fattori geopolitici. Il bando russo sui prodotti agroalimentari occidentali ha inondato i mercati di derrate, facendo calare i prezzi. È il caso del latte e del maiale europei.
Attenzione, però, prima di darvi alle spese pazze al supermercato: gli analisti ricordano che il calo dei prezzi dei beni di consumo non è immediato. Un po’ come accade per il petrolio e la benzina.